Firenze: con l’Aio le montature salgono in cattedra

«L’occhiale da sole è visto come un accessorio moda, quello da vista come uno strumento medicale. Ancora pochi hanno capito che la progettazione della montatura, proprio perché oggetto che deve avere un carattere funzionale importante, deve essere inserita a pieno titolo nel campo del design». Ad affermarlo a b2eyes.com è Elisabetta Benelli, architetto e ricercatore presso l’Università degli Studi di Firenze. «Parlando con Mario Casini, presidente dell’Aio, abbiamo notato che non c’è, all’interno dell'iter universitario, un corso incentrato nello specifico su tale aspetto - prosegue Benelli -  Manca un’esplicita progettualità trasmessa e insegnata agli studenti. Da qui la decisione di dedicare a quest’ambito il mio laboratorio». Un passo importante accolto con grande interesse, come dimostra il numero degli iscritti: sessantacinque, ben al di là delle aspettative iniziali. In aula ci sono studenti italiani, ma anche cinesi, brasiliani, israeliani, che hanno capito quanto il nostro paese possa insegnare e realizzare ancora in questo campo. Un patrimonio di conoscenza da valorizzare, «prima che questa leadership ci venga “scippata”», sottolinea Benelli.
Nel corso delle lezioni saranno presenti personalità di spicco del mondo dell’occhialeria italiana, con interventi, ad esempio, di Regina Rossi, una lunghissima esperienza in Mazzucchelli 1849, che parlerà di lastre e colore, Corrado Rosson, responsabile stile e sviluppo prodotto in Pramaor, per le montature in titanio, entrambi già collaboratori di b2eyes magazine, e Bruno Palmegiani, coinvolto per il suo ruolo nella creazione del marchio Police. Gli studenti saranno, inoltre, sempre affiancati da Casini, che li supporterà per tutti gli aspetti tecnici legati alla realizzazione dell’occhiale.
«Visto che utilizzeremo laboratori dotati di stampanti 3D – prosegue Benelli – vogliamo anche passare alla realizzazione di alcuni dei modelli progettati durante il corso, che poi potrebbero essere sottoposti alle aziende del comparto e diventare dei prototipi».  Un’occasione preziosa per gli studenti del corso di entrare in contatto con importanti realtà produttive dell’eyewear, che potrebbero in seguito anche essere convenzionate per degli stage, aprendo nuove opportunità professionali a chi ha frequentato il corso.
L’interesse dell’ateneo fiorentino verso l’oggetto occhiale non è nuovo: l’anno scorso è stato, infatti, pubblicato il libro “L’occhiale da necessità a virtù”, edito da Fabiano Gruppo Editoriale, che ha potuto contare sulla direzione scientifica di Alessandro Ubertazzi, professore dell’Università di Firenze, curato da Benedetta Terenzi e con il coordinamento redazionale della stessa Benelli.
N.T.

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