«Non dovrebbe accadere una cosa del genere – ha affermato nel dopo partita il presidente della Lazio, Claudio Lotito - prima di tutto perché è pericoloso per l'incolumità dei giocatori: quel raggio crea danni alla retina e ostacola certamente la performance del calciatore. Tutto ciò va censurato, non si è mai visto che un portiere venga continuamente disturbato da un laser». E, in effetti, si tratta di un’usanza poco intelligente e sempre più diffusa tra gli spalti degli stadi italiani. «Questo evento ha creato indubbiamente condizioni di disturbo fastidiosissime – spiega a b2eyes.com Nicola Pescosolido, oftalmologo del Policlinico Umberto I di Roma - Un abbagliamento che ha irritato potentemente il portiere e compromesso momentaneamente la sua capacità di visione, per fortuna senza recare danni gravi e irreversibili, perché la lucina verde ha colpito la periferia dell’occhio. Diverso esito avremmo avuto se la zona interessata fosse stata quella centrale, in quel caso si sarebbe compromessa seriamente la retina con delle lesioni irreparabili».
Episodi analoghi erano successi anche durante lo scorso campionato: in Cagliari-Napoli al portiere dei partenopei De Sanctis e in Bari-Juventus all’allora bianconero Diego, che, “abbagliato” dal raggio verde, sbagliò un rigore (nella foto l’immagine tratta da repubblica.it del portiere della Lazio colpito dal laser).
V.G.