Crisafulli: voglio creare un museo di occhiali a Milano

Attivo a Milano fin dal 1969, Sebastiano Crisafulli si è distinto non solo per essere stato tra i primi a vendere in Italia le lenti a contatto morbide e a diffondere le lenti progressive, ma anche per la sua grande passione per la storia dell’occhiale. Passione che si è concretizzata con una collezione privata, composta di circa mille modelli: una selezione l’ha mostrata al pubblico in occasione dell’inaugurazione del nuovo centro ottico ViaDanteSedici.
«Ho sempre avuto passione per la storia degli occhiali – ha raccontato a b2eyes.com Crisafulli - Cominciai circa vent’anni fa, tra mercatini e antiquari, fino a raccogliere una vera e propria collezione (nella foto, un occhiale del XVIII secolo), con modelli che partono dal ‘600». La raccolta spazia da antichità uniche a più recenti edizioni limitate, dai dimenticati stili dei secoli passati a particolari e suggestivi design del Novecento, ispirati, ad esempio, agli stati d’animo, alla musica, ai pittori. I materiali vanno dal metallo, legno e tartaruga ai più preziosi oro e argento. Crisafulli ha, quindi, deciso di mettere in mostra il proprio archivio privato, con l’esposizione di circa 40 pezzi. «Oltre agli occhiali, nella mia collezione sono presenti strumenti oftalmici d’epoca, tra cui una vecchia macchina molatrice – continua l’ottico optometrista – Il mio desiderio è realizzare un vero e proprio museo: in Lombardia non esistono esposizioni dedicate all’occhialeria e mi piacerebbe crearne una, con il sostegno del Comune di Milano».
Il nuovo centro ottico, 40 mq su due livelli, uno dedicato alla vendita, l’altro soppalcato destinato all’esame della vista, con collezioni di occhiali in linea con il gusto di Crisafulli, si aggiunge a quello già esistente in Galleria del Corso, gestito con la moglie Renata Ceccarelli. «Amo l’occhiale dalla calzata e dal comfort perfetti – sottolinea Crisafulli – Così, tra i marchi che prediligo ci sono Chopard, Tag Heuer e Lindberg, ad esempio, particolarmente apprezzati dai miei clienti, fra i quali figurano anche molti turisti stranieri, che vogliono, invece, solo l’occhiale l’italiano».
F.T.

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