Contraffazione, siamo al 9% del Pil mondiale

Una ricerca dell’Ocse ha valutato che l’industria della contraffazione ha raggiunto i 200 miliardi di dollari con i soli prodotti che hanno attraversato frontiere doganali tra la produzione e il consumo, mentre almeno altrettanto riguarda i prodotti realizzati e distribuiti all’interno di ogni singola macroregione doganale. «Per sviluppare volumi di questa entità – ha detto ieri Carlo Guglielmi (nella foto), presidente di Indicam, in occasione della conferenza annuale dell'Istituto di Centromarca per la lotta alla contraffazione – significa che questa è un’industria nelle mani di una’organizzazione forte gestita da criminali». Ma quello che più preoccupa è che la contraffazione non tocca solo i segmenti fashion che sono sotto gli occhi di tutti, quali occhiali, orologi o borse, ma prodotti che minano in maniera seria la salute dei consumatori. Ci sono falsi nel comparto dell’alimentare, dei dentifrici, dei farmaci. «In Italia – continua Guglielmi – questi articoli vengono distribuiti tramite il web. Uno dei fronti su cui ci stiamo battendo è la sensibilizzazione della classe politica perché elabori una legge per la regolamentazione dell’e-commerce. Infatti è scandaloso che il più grande sistema distributivo mondiale, Internet, non abbia delle regole per tutelare il consumatore. I siti che vendono prodotti contraffatti hanno ritorni enormi senza aver nessuna responsabilità nei confronti di chi acquista».
A.I.

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