Con Armstrong anche Zeiss sulla Luna 40 anni fa

Il 21 luglio 1969, 600 milioni di persone erano incollate al televisore per assistere all’atterraggio della navicella Apollo 11 sulla Luna. «Houston, atterraggio avvenuto, tutto regolare», queste furono le prime parole del primo uomo sulla luna. Sei ore più tardi, Neil Armstrong appoggiò il piede sulla superficie lunare.
La leggendaria impronta ha fatto il giro del mondo e questo è stato possibile, grazie a una macchina fotografica con obiettivo Zeiss (una Hasselblad 500EL con obiettivo Carl Zeiss 5,5/60 mm Biogon lens), che ne ha catturato l’immagine. La Nasa scelse obiettivi Zeiss per la loro tecnologia ottica superiore e per la qualità di immagine. Dai telescopi, in grado di esplorare l’Universo, ai microscopi di ultima generazione con i quali sono stati possibili importanti scoperte nell’ambito della medicina, della scienza e della tecnologia, ha trovato origine tutta la competenza che rappresenta il Dna di ogni lente oftalmica Zeiss. Tutto questo è oggi ancora vero con l’ultima rivoluzionaria tecnologia a fronte d’onda i.scription, un prodotto estremamente innovativo che segna un’importante passo in avanti nel settore oftalmico.
Ma il legame con Carl Zeiss Vision non si esaurisce qui. Due altri importanti marchi della casa hanno dato il loro contributo all’evento storico. Per proteggersi dalle dure condizioni atmosferiche, gli astronauti indossarono occhiali da sole Pilot, prodotti da AO, e una tuta con rivestimento in Teflon. Le caratteristiche vincenti dei prodotti sono oggi parte dell’offerta Carl Zeiss Vision, con i prodotti oftalmici AO e il trattamento antiriflesso Teflon easycare, lanciato da Sola nel 2002 e oggi ancora più performante grazie alla nuova tecnologia di produzione a bombardamento ionico.
(red.)

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