Civ: un consorzio per 90 centri ottici

«Consorzio Italian Vision è nato agli inizi del 2015 per formare un network di imprenditori, uniti dalla volontà di condividere e sviluppare una visione di impresa al passo con i cambiamenti del mercato, puntando sulla differenziazione dell’offerta al pubblico», spiega a b2eyes.com Fabrizio Lambertini (nella foto), alla guida della nuova realtà consortile, che si pone come punto di riferimento e laboratorio di idee per i propri associati e colleghi, «con l'obiettivo di rispondere in modo sempre più puntuale alle esigenze del consumatore e offrirgli soluzioni costruite in maniera sartoriale», sottolinea il manager.
Le insegne coinvolte sono Barello, Fbl, Ilop, Lisi & Bartolomei, Milleocchiali, Salva, Semedo, Tutto a Vista, Vision Optika e +Vista, con i relativi punti vendita, per un totale di quasi 90 negozi. «Il cuore dell'attività consortile è la costante ricerca di nuovi modelli di business, creando centri in cui l'esperienza d'acquisto legata al prodotto e l'espletamento del servizio professionale si fondino in un rapporto continuo e soddisfacente per i clienti finali, che diventano così membri di un vero e proprio ""club"" – precisa Lambertini - In aggiunta ai servizi professionali offerti, nel campo optometrico e della contattologia, il Consorzio Italian Vision proporrà prodotti esclusivi per un maggior controllo della distribuzione: in particolare possiamo contare su un vero “occhiale sartoriale”, che rappresenta l'essenza del made in Italy dal punto di vista sia tecnico sia estetico».
Il network punta a centralizzare vari servizi, modellati tuttavia secondo le diverse esigenze dei centri ottici, ma sempre con una precisa linea guida. «Ricerca e selezione del personale, nuove attività di marketing e comunicazione moderna, training pratico e mirato per gli addetti dei punti vendita, innovativi modelli di offerta dei prodotti, consulenza fiscale e legale: sono le principali aree di riferimento in cui andremo a operare per fornire qualcosa di diverso e, soprattutto, a elevato valore aggiunto per le imprese consorziate», ricorda ancora Lambertini.
A.M.
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