Ciba: l’ottico è il nostro primo interlocutore

«Il grosso problema nell’utilizzo delle lenti a contatto è il fai da te: si nota un evidente aumento di reazioni oculari tra coloro che acquistano autonomamente le lac, soprattutto su internet, rispetto a quanti si affidano a un esperto», ha spiegato Luigi Lupelli, optometrista e docente presso l’Università di Roma Tre, che ha collaborato all’indagine commissionata da Ciba Vision Italia. E l’esperto è soltanto l’ottico. «I nostri obiettivi sono la formazione e l’informazione: il primo verte proprio sul portare a conoscenza dei migliori ottici italiani le innovazioni di Ciba Vision», ha ricordato Simona Luraghi, direttore marketing della filiale italiana. Il fiore all’occhiello è l’Academy di Biella, «che ha consentito di fare dell’Italia il secondo paese tra quelli coperti dal nostro gruppo in termini di offerta formativa», come ha sottolineato l’amministratore delegato Andrea Giummolè.
Ma se la specializzazione degli ottici è il punto di forza per applicazioni di prodotti di qualità, perché molti ottici lamentano un’eccessiva massificazione della distribuzione, nonché della comunicazione, nelle disposable? «Se i portatori sono 10 e i centri ottici 100 dobbiamo assolutamente ampliare il bacino di potenziali utenti, facendoli venire a conoscenza dei nostri prodotti, così che poi si rechino da loro ottico di fiducia a farsi applicare la lente a contatto», ha replicato l’ad di Ciba Vision Italia.
A.M.

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