Addio a Matteuzzi, anima di Cso

«Quasi fino all’ultimo è rimasto comunque in azienda – racconta a b2eyes TODAY Riccardo Nicoletti, responsabile commerciale di Cso, entrato nell’impresa di Scandicci nel 2002 – E ci è rimasto non solo con la presenza, ma attivo e vitale nelle riunioni, nelle decisioni strategiche da prendere, nello sviluppo dei prossimi prodotti da lanciare sul mercato». Di Matteuzzi, Nicoletti ricorda anche la grande cordialità e affabilità che ne hanno caratterizzato la figura, a livello sia personale sia professionale. A Luciano Sassano, il suo primo collaboratore, entrato in Cso nel lontano 1972 e ancora oggi punto di riferimento dell’azienda, piace ricordare anche l’altra sua grande passione. «Al pari dell sua professione Giuseppe amava il suo orto, il legame con la terra e la sua terra, visto che sorge a poca distanza dalla sede della Cso – dice Sassano – E anche l’orto, come il lavoro appunto, ha voluto curarlo fino a poche ore prima della sua scomparsa».
La storia di Giuseppe Matteuzzi (nella foto, tratta dal servizio sui 45 anni di Cso in b2eyes magazine del maggio 2012, Matteuzzi tra Mura e Sassano) è indissolubilmente legata a quella di Sergio Mura: insieme, nel 1967, nel cuore di Firenze aprirono un piccolo laboratorio di oftalmometri e, successivamente, anche di lampade a fessura, che nel corso degli anni sarebbe diventato una realtà da oltre 150 dipendenti, con un business internazionale rivolto sia ai centri ottici sia agli studi oftalmologici. Un’attività che ha ricevuto numerosi riconoscimenti in entrambi i settori, dal punto di vista scientifico e imprenditoriale. Oggi la tradizione e l’esperienza di Matteuzzi sono portate avanti in Cso, tra gli altri, dal figlio Marco.
A.M.

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