«Gli occhiali? No, per carità…»

Manolo Blahnik (nella foto) era il profeta del tacco a spillo prima di Sarah Jessica Parker-Carrie Bradshaw (memorabile l’episodio di “Sex and the City” in cui le rubano il paio di scarpe), prima di Anne Hathaway-Andy Sachs (l’assistente della direttrice Meryl Streep-Miranda Priestly in “Il Diavolo veste Prada”), insomma prima che qualsiasi produzione a tema modaiolo ne divulgasse il nome al vastissimo pubblico. Negli oltre 30 anni di carriera le creazioni del designer sono state il sogno proibito di tutte le donne. «Disegnare scarpe per me non è un lavoro – ha affermato Blahnik nella sua visita italiana – ma la gioia della mia vita, adoro esprimermi con esse. Mi ispirano le donne come Sofia Loren, Monica Vitti, Claudia Cardinale, Stefania Sandrelli e tutte le bellezze del sud che esprimono classe e passione. L’influenza nasce anche dai tanti oggetti d'uso quotidiano che possono diventare forma d'arte se posti nell'ambiente giusto. Se la scarpa è studiata nei suoi materiali, nelle sue forme e nei preziosi dettagli certamente può essere innalzata a oggetto d'arte capace di trasmettere e comunicare emozioni». E Manolo delle scarpe ha fatto il suo progetto di vita. «Ho provato – continua lo stilista – a disegnare altri accessori ma non mi diverto. Amo le scarpe da donna…tutto il resto è noia».
A.I. e A.M.

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