Dal Manzoni al coronavirus: la gestione del panico come arte sottile e perversa
“In principio dunque, non peste, assolutamente no per nessun conto: proibito anche di proferire il vocabolo. Poi febbri pestilenziali: l’idea si ammette per isbieco in un aggettivo. Poi non vera peste: vale a dire si, ma in un certo senso; non peste proprio, ma una cosa alla quale non si sa trovare un altro nome. Finalmente peste, senza dubbio, ma già ci si è attaccata un’altra idea, l’idea del malefizio”