Vogue Fashion Night, molte saracinesche abbassate (ottica compresa)

Sarà stato per lo sciopero dei mezzi o per l’acquazzone violento o per il previsto concerto in Piazza Duomo con Liam Gallagher, ma la nona edizione dell’evento, che si è svolta il 14 settembre a Milano, è stata piuttosto disertata rispetto agli anni scorsi, nonostante gli incontri in programma

Soprattutto nella zona del quadrilatero, trasformata in isola pedonale, alle 20 il pubblico era scarso, neanche il 50 per cento dei negozi aperti e quelli aperti quasi vuoti. Poche le eccezioni. Boggi in piazza San Babila esibiva una coda di giovani urlanti in attesa della squadra di pallanuoto della Pro Recco. A qualche metro assembramento davanti alla vetrina di Camicissima, dove una ragazza sommariamente vestita si dimenava al suono delle musiche dal vivo di un dj del Covo di Nord Est, locale mitico di Paraggi, tra Santa Margherita e Portofino. Nel negozio di Luisa Spagnoli, in corso Vittorio Emanuele, erano in molti a guardare un pasticciere che decorava tortini di cioccolato a forma della boccetta del profumo Luisa o della borsa iconica. In via Montenapoleone attraente lancio del nuovo profumo Gabrielle di Chanel, già presentato alla Mostra del Cinema di Venezia. Si notavano anche una decina di ragazzi in accappatoio bianco e infradito da piscina con grandi cartelli e volantini per pubblicizzare l’apertura di una spa. Pochissimi, anzi forse uno in via Verri, i tappeti rossi con cordoni davanti alle boutique. Numerosi nelle passate edizioni e zeppi di gente che spingeva per entrare. 
Salmoiraghi & Viganò di San Babila, sempre in pole position quanto a eventi per la Vogue Fashion Night, alle 20 era già chiuso. Quanto a Punto Ottico di piazza Meda aveva le saracinesche abbassate. Nemmeno Tod’s, normalmente preso d’assalto, tanto da rendere impossibile il passaggio in via Spiga, ha aperto i battenti. Le limited edition di borse e di T-shirt create per l’occasione da alcuni brand, avevano tutta l’aria di non aver avuto clienti. Peccato perché il ricavato delle vendite era destinato a una charity per la riqualificazione delle periferie, di preciso per la realizzazione della copertura del Mercato Comunale di Lorenteggio, progettata da Renzo Piano. Certo la scarsa adesione potrebbe essere stata determinata dai troppi quartieri della città coinvolti. Anche se già alle 21.30 nella zona di corso Como i frequentatori non erano più numerosi che in un normale giovedì. Interessante qui, nel negozio Anteprima, la gigantesca installazione di 3 metri per 5 della knitting designer australiana Jacqui Fink (nella foto, da sinistra, Cristina Tajani, assessore alle Attività produttive, commercio, moda e design del Comune di Milano, ed Emanuele Farneti, direttore di Vogue Italia).
(Luisa Espanet)

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