Progressive Business Forum 2021: il 5 luglio l’anteprima online

News

L’anteprima del 5 luglio, condotta come di consueto da Nicola Di Lernia e dalla giornalista scientifica Michela Vuga, vuole rispondere a una precisa domanda: alla luce dell’auspicata ripartenza dell’economia italiana legata allo sviluppo della campagna vaccinale e alla riduzione delle restrizioni, quali opportunità deve saper cogliere l’ottica per recuperare definitivamente il 2020-21 e iniziare una crescita costante dal 2022, grazie anche alle innovazioni di prodotto che giungono dall’industria? Innanzitutto gli organizzatori si aspettano una forte risposta da parte dell’industria stessa, in termini di soluzioni e servizi innovativi, così da supportare il centro ottico nella corretta interpretazione della nuova normalità post Covid: l’appuntamento di luglio sarà, perciò, un evento mediatico in cui il management dell’industria, i vertici della classe medica, gli esperti del retail e gli ottici italiani potranno essere messi a confronto per ottenere le prime risposte, alle quali la terza edizione del Progressive Business Forum di settembre darà maggiore spazio, offrendo così un quadro più approfondito della ripartenza.

L’anteprima, prodotta a Milano in studi televisivi di ultima generazione, verrà trasmessa in streaming sul Virtual Congress Center b2eyes e sarà aperta a tutti gli operatori della filiera della vista e della visione (nella foto, una fase dei lavori del Progressive Business Forum del settembre scorso).

(red.)

Progressive Business Forum 2021: date e format confermati

News

Gli organizzatori dell’evento sulla presbiopia e le sue soluzioni, che nel 2019 al Palazzo dei Congressi di Firenze ha portato oltre 600 delegati e nel 2020 ha fatto registrare circa 800 utenti nelle 7 ore di diretta tv e alcune migliaia di visualizzazioni complessive sulla piattaforma del Virtual Congress Center b2eyes, stanno lavorando ai temi e ai relatori del prossimo appuntamento. Sempre condotto dall’esperto del mercato dell’ottica Nicola Di Lerniae dalla giornalista scientifica Michela Vuga, il Progressive Business Forum 2021 punta a tornare alle origini, interpretando nella maniera più pratica le aspettative e le opportunità della filiera della vista e della visione in funzione delle esigenze visive, ma anche economiche e sociali del consumatore finale dopo oltre un anno di pandemia. Ne conseguirà una maggiore attenzione al practice management e alla strategia dei centri ottici e dell’industria, ma anche una dettagliata analisi della crescita e dell’evoluzione del mercato degli over 40 e del segmento lenti progressive, individuando alcuni punti di discussione su cui far convergere esperti, aziende e professionisti (nella foto, una fase dei lavori del Progressive Business Forum 2020).

(red.)

Andrà tutto bene (o quasi)

News

Ci sono ancora balconi con bandiere con il tricolore o l’arcobaleno e lo slogan che ci ha fatto compagnia nel corso del lockdown. “Andrà tutto bene”, citano, e molti di noi ne sono ancora certi. C’è però chi monitora questo stato d’animo e offre un barometro sugli indicatori chiave del benessere di una popolazione. Una di queste società di ricerca è Toluna, che lo scorso anno ci ha aiutato ad analizzare il sentiment dell’acquirente di un occhiale con lenti progressive. Insieme a Marco Barilli, manager di Toluna, lunedì prossimo traccerò brevemente lo stato d’animo della nostra gente anche in proiezione della sua volontà d’acquisto. Insieme al barometro verranno anticipati gli obiettivi principali della ricerca di mercato che verrà presentata il 21 settembre in occasione del secondo Progressive Business Forum: cosa rallenta l’acquisto da parte di un giovane presbite del primo occhiale progressivo e il ruolo delle lenti monofocali avanzate.

Tornando all’intervento di lunedì, invece, il sentiment dell’italiano intervistato online è in crescita positiva, ma con una zavorra negativa importante. Alla domanda sul livello della qualità di vita percepito, quello italiano è in Europa (vengono anche prese in considerazione Francia, Germania, Regno Unito e Spagna) il più negativo. Con un però. In queste ultime settimane il livello di soddisfazione è aumentato proporzionalmente più degli altri europei quasi a testimoniare che il nostro paese avverte un’uscita dal Covid e si aspetta che l’estate lo aiuti a fare pace con il mondo. La sicurezza finanziaria considerata dagli italiani è invece la peggiore, con una negatività pari al doppio della Germania. Nonostante gli oltre 30 miliardi depositati in più nel periodo di lockdown, l’Italia sente lo scricchiolio della caduta dell’economia e la possibile perdita del lavoro. Il 5% dei nostri concittadini nelle ultime settimane dichiara, infatti, di essere stato licenziato durante la pandemia o ha paura di perdere il posto più di ogni altro europeo. Il desiderio di andare vacanza risulta invece ancora il cavallo di battaglia vincente che potrebbe ridurre il divario dovuto al probabile mancato turismo internazionale: gli italiani dichiarano di restare nel proprio paese per le eventuali ferie più del doppio degli inglesi e quasi il doppio dei tedeschi. Una nota sulla spesa. Nell’abitudine d’acquisto aumenta la scelta online mentre è stazionaria quella classica. Se al ristorante oggi vuole andarci più gente, il doppio ordina la cena a domicilio.

Andrà tutto bene, allora? Non credo che qualcuno abbia una risposta definitiva. Andrà tutto bene se siamo d’accordo che succederà anche qualcosa di diverso. Distanziamento sociale, incremento del digitale, maggiore sicurezza nella salute e nel lavoro determineranno un cambiamento culturale e di prima necessità. Provate insieme alla vostra famiglia a scrivere su un foglio di carta quali delle vostre abitudini si sono salvate e quali invece sono cambiate, quali le certezze e le paure nel pre e post Covid. Vi accorgerete che se andrà tutto bene o quasi non sarà perché torneremo uguali a prima.

Nicola Di Lernia

Montani: qualità e professionalità ancora più determinanti nel centro ottico post Covid

News

Saranno due stimati professionisti del nostro paese, Renzo Colombo e Silvio Maffioletti, e altri due affermati colleghi internazionali, lo svizzero Iwan Zanchetta e la statunitense Joan Caruso, ad accompagnare Giancarlo Montani nel suo intervento sullo stato dell’optometria, in Italia e su scala globale, all’interno dell’Anteprima al Progressive Business Forum 2020.

«Quali raccomandazioni di buona pratica si stanno maggiormente adottando in questa transizione dalla fase due alla fase tre? Quali saranno gli adattamenti più evidenti post Covid a partire da settembre? E sullo stato delle applicazioni di lenti a contatto, si registrano ancora remore da parte del pubblico o del contattologo stesso? Sono alcune delle domande che porrò agli ospiti dell’evento organizzato dall’editore di b2eyes – anticipa Montani al nostro quotidiano – Le risposte saranno ancora più significative alla luce dei segnali che stanno emergendo dai centri ottici e dagli studi optometrici a 45 giorni circa dalla fine del lockdown: i portatori di occhiali o di lenti a contatto puntano sempre meno alla ricerca del prezzo a vantaggio della domanda di sicurezza, protezione e benessere, chiedendo di conseguenza all’ottico optometrista un livello ancora maggiore di qualità e di professionalità».

Pagnelli: saper produrre cultura visiva può far ripartire anche il sole

News

«Ancora di più oggi risulta molto importante parlare di montature, perché è proprio nella delicata fase di completamento della transizione dalla fase due alla fase tre che stiamo vivendo che le dinamiche dell’eyewear si intersecano in maniera evidente con quelle del fashion, il comparto, insieme alla ristorazione, con maggiore difficoltà e lentezza a ripartire». Ne è convinta Angelica Pagnelli, che alla luce di una pluridecennale esperienza di consulente di stile e d’immagine per industria e retail si confronterà con un imprenditore come Vitaloni su questi e su altri temi oggi particolarmente sensibili alla filiera, in occasione dell’evento organizzato da b2eyes per lunedì prossimo.

«Con la fine del lockdown l’eyewear sta finalmente dando segnali positivi e di risveglio, prevalentemente però come imprescindibile ausilio della visione – spiega ancora Pagnelli al nostro quotidiano - Tuttavia le nuove dinamiche della produzione e della distribuzione, nonché i nuovi cicli imposti dalla moda coinvolgeranno sempre di più anche le montature e, di conseguenza, chi le vende. Ecco perché appare fondamentale rivedere un prodotto come l’occhiale da sole non soltanto come accessorio moda, bensì ponendo particolare attenzione ai trattamenti e alla possibilità di graduarlo per soddisfare le esigenze dell’utente finale. Ma tocca all’ottico, soltanto a lui dare una spinta in questo senso: sul sole plano il negozio fisico non ha molte chance rispetto ad altri canali come l’online, ad esempio. Se però il professionista della visione si rivelerà capace di produrre cultura visiva anche sul sole e sul fashion, allora il centro ottico potrà tornare a essere vincente pure in questo segmento di mercato».

A.M.

Adda passa’ ’a nuttata anche nell’ottica?

News

Saranno quasi tre ore dedicate al mercato dell’ottica, a voi stessi e a chi lavora con voi. In questi mesi ogni azienda e associazione ha cercato le proprie risposte singolarmente. Un gesto necessario in lockdown, limitativo nel momento di rilancio della fase 2 e ancora di più ora con la ricerca di nuove prospettive per la fase 3, quella più importante ai fini del risultato finale. Durante la pandemia l’ottica è riuscita, come in tante altre occasioni, a galleggiare meglio di altre professioni grazie alla sua sostanza ibrida di salute e commercio. Ma serve un confronto, pena la perdita non solo di identità comune, un bene che molti purtroppo ritengono inutile, ma anche di una visione globale del problema e delle opportunità nascoste. Da qui lo sforzo di questo evento mediatico a distanza, che rappresenta l’anteprima del Progressive Business Forum 2020 di settembre: costruire un quadro in cui ogni attore possa esprimere la propria identità di oggi e domani. Dalle associazioni che ci rappresentano, come Anfao con Mido, Assogruppi, Assottica e Federottica, alle principali aziende di oftalmica, che costituiscono il rubinetto del nostro mercato. Dal retail organizzato, che è il termometro di uno stallo o di una ripresa, fino agli spunti che possono offrire singole e prestigiose figure, come Stanislao Rizzo, l’oftalmologo che ha studiato gli effetti del Covid-19 sulla retina.

Un evento unico nel panorama dell’ottica di questi anni, così restia a riunire i propri “Stati generali” e a darsi una risposta comune. Lo sforzo della redazione di b2eyes e del suo editore non è di quelli speculativi. Qui ci sono passione e voglia di fornire risposte utili nel breve. La mancanza dei grandi appuntamenti fisici di questi mesi, Mido su tutti, ci ha costretti a giostrare con il telecomando dei webinar immessi sulla rete senza la possibilità però di costruirci una visione comune del come e cosa ci stava succedendo e del cosa ci potrebbe capitare. L’obiettivo di questa anteprima del Forum di settembre è illuminare, grazie a tutti i partecipanti, in maniera più intensa il nostro futuro cammino.

Comprendo chi ritiene non serva a nulla e che tutto tornerà come prima. È nella natura umana questa risposta e il desiderio di vederla realizzata, manipolando numeri e opinioni. Purtroppo non sarà così. Non potrà esserlo. Perché l’economia non sarà più la stessa, perché la salute dovrà difendersi diversamente, perché il distanziamento sociale lo abbiamo più nella testa che nei regolamenti. Chi vuole cogliere qualche segnale di fumo, qualche sollecitazione mentale utile potrà farlo il 22 giugno. Non esiste un libretto di istruzioni per il nuovo periodo che stiamo vivendo e il navigare a vista è la migliore interpretazione di tale viaggio. Chi invece ha già capito tutto, è bravo.

Nicola Di Lernia

Fase 3: quali sinergie per la filiera dell’ottica?

News

Come avrà reagito il mercato a 45 giorni dalla fine del lockdown? Quali saranno le prospettive per aziende e ottici all’alba del secondo e decisivo semestre di quest’anno? Come sarà cambiato l’approccio all’attività professionale in un centro ottico o all’interno di uno studio optometrico? E, soprattutto, con quali atteggiamenti sarà tornato e continuerà l’utente finale a fare acquisti, anche nell’ottica? Saranno alcune delle domande che un panel di esperti sottoporrà il 22 giugno ad alcuni tra i principali opinion leader della filiera, in occasione dell’evento promosso da b2eyes per fare il punto sul passaggio dalla fase 2 alla fase 3, attraverso una serie di tavole rotonde monotematiche su mercato, consumi, retail e professione.

«Si tratta, da un lato, dell’anteprima del Progressive Business Forum 2020, che il 21 e il 22 settembre affiancherà a un’area espositiva virtuale un vero e proprio evento mediatico, prodotto sempre in studi televisivi all’avanguardia, con la possibilità di utilizzare un canale digitale per la diffusione unitamente allo streaming - rivela Ferdinando Fabiano, ideatore dell’iniziativa - Dall’altro, l’appuntamento del 22 giugno sarà anche un unicum: ancora una volta, dopo il successo dell’evento fisico di un anno fa a Firenze, b2eyes chiama infatti a raccolta il gotha della filiera italiana dell’ottica per confrontarsi su opportunità, strumenti e iniziative da porre a fattor comune in un momento così delicato ma anche decisivo per l’economia nazionale e per il sistema paese nel suo complesso».

L’evento potrà essere seguito in diretta streaming: attraverso l'invito, che verrà inviato nei prossimi giorni con una newsletter dedicata, sarà possibile effettuare la registrazione per ricevere gli accessi al live.

Le opportunità di un Business Forum da 700

Quella del Progressive Business Forum è una scommessa partita da lontano, dai freddi nebbiosi di Milano. Fare un convegno nell’ottica il 30 giugno è possibile? Fu la domanda buttata sul tavolo da riunione. Probabilmente sì, se il tema è vitale e il programma incentivante. Per primi ci hanno creduto l’editore di questa testata, la sua redazione, il sottoscritto. Chi sarà in ferie sarà scusato, chi resta ha il tempo giusto per dedicare una delle sue domeniche alla riflessione e all’apprendimento insieme a tanti altri colleghi in una delle più belle città italiane: Firenze. Da qui la salita ha iniziato a scendere. Quando sei convinto che serve, e lo dici con i modi e i toni giusti, molti ti stanno ad ascoltare. Le associazioni, ad esempio. Il Business Forum sarà aperto con il saluto di Federottica, Anfao e Assogruppi - che hanno dato il loro patrocinio - e con un intervento a fine mattinata di Mido. Assottica non ci sarà, a testimonianza che la contattologia fa dell’isolamento un vanto, sebbene l’evento preveda anche un importante intervento tecnico proprio su questo settore.
Dopo le associazioni le aziende. Non voglio dire che ci siano tutte per non essere scortese con chi ogni giorno “sforna” lenti e fatica in qualche parte d’Italia. Ci sono quelle che fanno il mercato, hanno la leadership sia nel prodotto sia nella formazione. Sono le aziende che, messe tutte intorno a un tavolo sempre da riunione due volte nel giro di poche settimane, ci hanno spronato ad andare a chiedere al consumatore fresco di occhiali progressivi come era stata la sua esperienza pre, durante e post vendita. Probabilmente non era mai successo prima, se non nelle sedi istituzionali dovute, che le major dell’oftalmica trovassero un’intesa nell’interrogare il mercato con una ricerca intelligente, snella, che ha dato risposte assolutamente illuminanti di ciò che va bene nel rapporto tra ottico e cliente e di ciò che dovrà andare assolutamente meglio in futuro per tornare a crescere in questo settore. La sintesi dei risultati di questo sondaggio verrà messa a disposizione del pubblico del Forum, perché si alzi alle 18 di domenica 30 giugno dalla poltrona con il desiderio di “fare qualcosa di più” insieme alle aziende che hanno sostenuto l’iniziativa.
Perché lo sanno tutti che qualcosa va cambiato e in fretta nel nostro mondo. Le isole felici esistono fino a prova contraria. Il tutto passa può far passare anche te. Il tocca agli altri potrebbe toccare a te. La colpa degli altri è sempre anche colpa tua. Lo dicano i rappresentanti delle aziende nell’orecchio dei partecipanti al Forum. Lo esplicitino le scuole dell’ottica che nella mattinata di lunedì primo luglio affronteranno temi professionali, tecnologici e di mercato. Chi verrà a Firenze avrà già fatto un grande gesto di partecipazione, ma la partecipazione serve a poco nel mondo del retail che l’esperto Fabrizio Valente ci illustrerà all’evento di Palazzo dei Congressi (nella foto). Oggi anche questo nostro amato mercato è come una scala mobile presa all’incontrario. Se non cammini, scendi.
Nicola Di Lernia

Presbiopia: sottovalutata dagli italiani, ma le soluzioni ci sono

Molti aspetti noti ma sottovalutati: la presbiopia rappresenta per gli italiani un problema visivo ancora poco accettato, seppure, come ha sottolineato Luigi Mele, medico chirurgo oculista presso l’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli di Napoli, in apertura dei lavori descrivendolo nel dettaglio, «tutti dopo i quarant’anni sono destinati a diventare presbiti». Mele ha poi spiegato nel dettaglio che cos’è l’accomodazione, per poi  introdurre le lenti progressive, anche dal punto di vista tecnico, illustrandole come la soluzione per vedere a tutte le distanze, «a differenza degli occhiali premontati, che consentono però solo di vedere a 40 centimetri di distanza», ha precisato l’oftalmologo napoletano.
«E cosa succede quando si diventa presbiti?», ha chiesto Vuga a Matteo Piovella, presidente della Società Oftalmologica Italiana. «Sulla presbiopia c’è molta disinformazione - ha detto Piovella - Dobbiamo convincere le persone a fare qualcosa per migliorare la propria qualità di vita soprattutto con una soluzione visiva adeguata: oggi non è possibile andare in giro con cinque paia di occhiali perché molto scomodo e non è consigliabile adottare un premontato poiché quasi sempre gli occhi hanno un potere diverso l’uno dall’altro». Piovella ha, infine, ricordato che quando compare la presbiopia è obbligatorio eseguire una visita oculistica di controllo. «Un passaggio estremamente positivo, anche perché potrebbe individuare precocemente la presenza di eventuali patologie», ha sottolineato in chiusura del suo intervento.
Vuga ha poi introdotto come principale soluzione alla presbiopia le lenti progressive. Ne ha parlato Paolo Pettazzoni, presidente di Anfao Gruppo Lenti, che ha messo in luce l’importanza della personalizzazione delle multifocali. «Quando dico su misura non mi riferisco solo alla correzione ottica, ma va tenuto conto di tutta una serie di parametri misurati sul portatore e che includono per esempio i dati biometrici e la montatura scelta, consentendo una visione ottimale per vicino, lontano e a distanza intermedia», ha precisato Pettazzoni.
Seppur esistano queste soluzioni, gli italiani non conoscono ancora bene la possibilità di dotarsi di lenti progressive personalizzate o perché non le conoscono o conoscono solo quelle di vecchia generazione. A rivelarlo i dati introdotti da Marco Procacciante, amministratore delegato di Vision Group. «Le persone che nel mondo portano occhiali per correggere la presbiopia sono 2,2 miliardi, mentre in Italia sono circa 28 milioni i presbiti - ha detto il manager milanese - Nel nostro paese il numero di progressive che si vendono in rapporto al numero totale di lenti è intorno al 20%, la Francia per esempio è sopra il 40%, mentre la media europea è del 31%. Come interpretare questo dato? Significa che in Italia si utilizzano ancora soluzioni troppo semplici o superate rispetto alla tecnologia attuale che oggi, grazie alla personalizzazione, tenendo conto di prescrizione, montatura e condizioni di utilizzo, e insieme alla professionalità di tutti gli attori della filiera, consente di rendere unico un occhiale» (nella foto, da sinistra, Vuga, Procacciante, Mele, Piovella e Pettazzoni durante l'evento).
F.T.

“Presbiopia, facile sbagliare”: una conferenza sulle opportunità di compensazione

“Presbiopia, facile sbagliare: la soluzione dalle nuove frontiere della tecnologia con le lenti progressive personalizzate” è il titolo dell’evento, moderato dalla giornalista scientifica Michela Vuga, con protagonisti medici specialisti e rappresentanti della filiera ottica, che fa parte del più ampio progetto “2019-Anno della presbiopia e delle lenti progressive” (nella foto, l’immagine di campagna): l’iniziativa, promossa dall’editore di questa testata, ha l’obiettivo di sensibilizzare sulla corretta gestione del difetto visivo e far conoscere all’utente finale le attuali possibilità e le potenzialità del mondo delle progressive nella correzione della presbiopia.
Aprirà i lavori Luigi Mele, medico chirurgo oculista presso l’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli di Napoli, che introdurrà la possibilità di correggere la presbiopia con soluzioni personalizzate e alcune buone pratiche quotidiane per far fronte all’uso sempre più intenso di dispositivi elettronici. Matteo Piovella, presidente della Società Oftalmologica Italiana, illustrerà le possibili soluzioni chirurgiche per la correzione della presbiopia in presenza di cataratta, mentre Paolo Pettazzoni, presidente di Anfao Gruppo Lenti, definirà le lenti progressive e i vari livelli di personalizzazione. Infine Marco Procacciante, amministratore delegato di Vision Group, fornirà alcuni dati di mercato e analizzerà il divario esistente tra il numero di presbiti presenti in Italia e le lenti progressive vendute.
(red.)

Iscriviti a News