Luxottica: multa da 125 milioni di euro dall’Antitrust francese

L’Autorité de la concurrence ha sanzionato diversi marchi e produttori di occhiali per aver imposto, fra il 1999 e il 2015, prezzi al dettaglio ai centri ottici e aver vietato loro la vendita su Internet. Il colosso italo-francese contesta la decisione e annuncia che presenterà ricorso. Coinvolte, fra gli altri, anche Lvmh e Tag Heuer per Logo

«Hanno limitato la libertà sui prezzi dei loro distributori», così si legge nel comunicato stampa dell’Fca, l’Autorité de la concurrence français. La decisione di sanzionare tale pratica ha colpito non solo Luxottica con tutti i suoi brand in licenza e di proprietà, ma anche Lvmh e Logo, per il marchio Tag Heuer. In particolare, «le clausole presenti nei contratti di licenza di Lvmh e di distribuzione selezionata di Logo prevedevano un inquadramento dei prezzi e delle promozioni praticate dai centri ottici - recita ancora il documento - Logo ha, inoltre, comunicato i costi consigliati al pubblico, predisposto un monitoraggio di quelli applicati dagli ottici ed è intervenuto nei confronti di chi praticava sconti». Tali attività hanno coperto i periodi dal settembre 1999 al 2015 per Lvmh e dal 2002 al 2015 per Logo.

Per quanto riguarda Luxottica (nella foto, la sede, a Milano), l'Fca ha rilevato che tra il 2005 e il 2014 il gruppo di eyewear aveva comunicato ai centri ottici «i prezzi cosiddetti consigliati e li aveva incoraggiati a mantenere un determinato livello di costo al dettaglio per i propri prodotti - prosegue la nota - In particolare, Luxottica ha stilato liste di “prezzi consigliati” e concluso con i propri distributori contratti di commercializzazione selettiva interpretati soprattutto come divieto di sconti e promozioni».

Inoltre, precisa il comunicato, Luxottica ha imposto ai centri ottici alcune restrizioni alla pubblicità sui prezzi e ne ha organizzato il monitoraggio. Infine, come riporta ancora l’Autorité de la concurrence français, «gli ottici che si ostinavano a ignorare i messaggi di Luxottica sono stati oggetto di contromisure: ritardo o sospensione delle consegne nei propri negozi, ritiro dell'autorizzazione necessaria per la distribuzione di alcuni dei suoi marchi o addirittura blocco degli account per impedire loro gli ordini».

Queste pratiche vengono definite dall’Antitrust francese anticoncorrenziali. «Hanno coinvolto l'attuazione di meccanismi di sorveglianza e di ritorsione e colpito i consumatori finali - conclude la nota - Hanno, inoltre, causato un danno significativo all'economia, nella misura in cui si riferivano a marchi noti, influenzato la concorrenza intramarca, ossia la competizione di prezzo per lo stesso prodotto all'interno di reti diverse, per un periodo di tempo».

EssilorLuxottica ha subito contestato la decisione dell'Autorità francese garante della concorrenza. «L'Autorità ha erogato a Luxottica una sanzione di 125 milioni di euro per condotte avvenute nel periodo 2005-2014 in Francia in relazione alla distribuzione di occhiali da sole e da vista - si legge nella nota del gruppo - La decisione odierna conclude un’indagine avviata nel 2005 e che era già stata considerata insufficiente dall’Fca nel 2017. EssilorLuxottica è convinta di aver sempre operato secondo i più elevati standard di compliance, costantemente a supporto dei clienti, dei partner e dell'intero mercato. La società esprime il suo profondo disaccordo nei confronti della decisione dell'Autorità e ritiene che la sanzione sia sproporzionata e priva di fondamento». L’azienda presenterà ricorso, «sicura di poter dimostrare che la decisone è sbagliata dal punto di vista fattuale e da quello legale», conclude il comunicato.

Respinte, invece le accuse contro Safilo, a sua volta oggetto dell’indagine, che «accoglie con soddisfazione la decisione che rigetta tutte le accuse mosse a suo sfavore e che ha fortemente contestato con il suo team legale interno ed esterno, guidato da Francois Brunet e Céline Verney dello studio Hogan Lovells», si legge in una nota del gruppo di Padova.

(red.)

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