Occhialeria: in attesa del boom 2022, tiene il mercato interno

Se il 2020 si è inevitabilmente chiuso con risultati molto negativi, il primo trimestre 2021, pur con luci e ombre, fa registrare segnali di miglioramento: lo evidenziano i dati Anfao, resi noti dal presidente Giovanni Vitaloni nei giorni scorsi in occasione della conferenza stampa di presentazione dell’edizione digitale di Mido 2021, secondo cui si dovrà attendere il prossimo anno per tornare ai livelli pre pandemia

I dati 2020 diffusi da Anfao sono impietosi: -26% rispetto al 2019 per l’export di montature da vista, occhiali da sole e lenti, che vale circa il 90% della produzione nazionale del settore, con -27% per il sunwear; conseguente calo della produzione del 22,6% rispetto al 2019; stabile il numero di imprese e addetti, da rivalutare nel 2021 con le ricadute post decreti e ristori. Nonostante la possibilità per i centri ottici di rimanere aperti «il settore ha sofferto moltissimo a causa della scarsa mobilità internazionale che ha frenato le esportazioni e della flessione generale dei consumi che ha penalizzato le vendite, soprattutto dell’occhiale da sole - si legge in un comunicato dell’associazione delle aziende italiane di montature e lenti oftalmiche - Una vera analisi sul tessuto produttivo e sugli occupati potrà essere fatta solo successivamente al ritorno graduale alla normalità con l’allentarsi degli ammortizzatori sociali e il venir meno delle misure emergenziali come il blocco dei licenziamenti: la ripartenza delle esportazioni dovrebbe consentire il mantenimento occupazionale precedente».

Per quanto riguarda invece il mercato interno, secondo i dati di sell out monitorati da GfK Italia, la flessione è risultata del 14,4% in valore rispetto al 2019 per complessivi 2,5 miliardi di euro, con una perdita di circa 400 milioni. «Il calo più importante è stato nelle vendite degli occhiali da sole (-32%), a seguire le montature (-8,5%) e infine le lenti oftalmiche (-7,9%)», precisa la nota.

Anfao ricorda che il 2021 è iniziato «nel pieno della terza ondata pandemica e, contemporaneamente, con l’arrivo dei vaccini e con l’auspicio della ripresa nazionale e internazionale. Tuttavia il riavvio della produzione non ha coinciso con il rilancio dell’export, a causa della limitata mobilità internazionale, né con la ripresa di tutti i consumi ancora troppo avvolti dal clima di sfiducia e incertezza. Nello specifico del settore occhialeria ha inciso pure il posticipo dei controlli medici che ha frenato il recupero anche del comparto vista, oltre che di quello del sole più legato all’ambito fashion - si legge nel comunicato - Le esportazioni nella prima parte dell’anno sono rimaste ancora sottotono, troppo legate alla scarsa mobilità internazionale. Nel mercato interno si è notata, invece, una leggera ripresa rispetto al 2020 soprattutto per montature e lenti oftalmiche, che sono tornate vicino ai livelli del 2019».

Ad aprile, però, alcuni segnali positivi per l'economia italiana si sono intravisti, «grazie al cambio di marcia imposto al piano vaccinale e al piano di aperture progressive che hanno dato una spinta alla fiducia di consumatori e imprese. Il mondo invece sembra in ripresa e il commercio mondiale cresce già al di sopra dei livelli pre Covid: questo sviluppo resta guidato dai paesi asiatici, su tutti la Cina, e dagli Stati Uniti - conclude la nota - Sulla base delle evidenze del momento abbiamo stimato che le esportazioni del settore registreranno un incremento in valore del 10% sul 2020 nel primo semestre e del 19% nel secondo. Conseguentemente avremo a fine anno una crescita complessiva dell’export del settore del 15% rispetto al 2020, ma ancora sotto di 14 punti percentuali rispetto al 2019. La vera ripresa con il raggiungimento dei valori pre pandemici sarà con ogni probabilità accolta nel 2022 (nella foto)».
(red.)

Corporate