Confindustria Moda, -40% di ordini nel primo trimestre

Il dato molto negativo si associa al calo del 9% per le esportazioni: è quanto emerge dalle rilevazioni diffuse dalla federazione che riunisce le imprese e le associazioni nazionali di tessile, moda e accessorio, contestualmente alla recente nomina del nuovo presidente Cirillo Marcolin, a fronte di un 2019 che si era invece rivelato positivo

L’insediamento di Marcolin al vertice di Confindustria Moda è avvenuto in un momento particolarmente significativo per l’industria italiana del tessile, moda e accessorio italiani. Da un lato, lo stato di salute dei comparti rappresentati dalla federazione nel 2019 era «molto buono, con un fatturato in crescita a 97,9 miliardi di euro, +2% su base annua rispetto al 2018, un export pari a 67,8 miliardi di euro, in progressione del 6,8% rispetto all’anno precedente e un saldo commerciale pari a 32 miliardi di euro in miglioramento del 13,6%», sottolinea una nota della federazione. Dall’altro, i risultati dei primi mesi del 2020 sono stati pesantemente influenzati dalle conseguenze della pandemia globale di Covid-19. «Secondo una ricerca del Centro Studi di Confindustria Moda, alla quale hanno aderito numerose aziende associate, nel trimestre gennaio-marzo 2020, il calo della raccolta ordini è stato superiore al 40% - prosegue la nota - Questo ha avuto ovviamente riflessi sia sulle quote di export, in diminuzione del 9%, sia sulla richiesta di ore complessive di Cig autorizzate dall’Inps per i settori aderenti a Confindustria Moda, che ha raggiunto la cifra di circa 98 milioni».

Bisognerà valutare l’andamento del comparto alla luce dei dati del secondo trimestre dell’anno, che sulla base delle ultime rilevazioni Istat sull’industria italiana potrebbe segnare un'inversione di tendenza, almeno in termini congiunturali.

(red.)

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