Lo prevede la riorganizzazione degli spazi dello stabilimento bellunese del gruppo di Padova: il nuovo layout è stato presentato la scorsa settimana dalla direzione aziendale e discusso dalle Rsu insieme alle organizzazioni sindacali territoriali
Secondo le testate locali, dai due attuali siti produttivi si passerà a uno solo: con questi interventi l’azienda confermerebbe il ruolo strategico della sede di Longarone (nella foto) quale polo di eccellenza della lavorazione dell’occhialeria in metallo.
Il piano di ristrutturazione presuppone infatti la riprogettazione dello stabile Safilo 1 e la chiusura di Safilo 2, ossia l’edificio antistante dove è situata anche la stamperia, rendendo l’intera struttura più efficiente sotto il profilo dei costi e garantendo così maggiore flessibilità dei processi e una maggiore reattività produttiva, in linea con quanto richiesto dal mercato e dal piano strategico 2020-2024.
Differenti le reazioni dei sindacati di categoria. Femca Cisl e Filctem Cgil locali, in un servizio andato in onda su TeleBelluno, pur essendo a conoscenza del tema perché insito nelle varie proposte del piano industriale di Safilo 2020-2024, chiedono un incontro con i vertici aziendali per entrare nel merito degli investimenti e dell’organizzazione dei vari reparti che compongono il sito stesso.
L’iniziativa si affianca ai 400 esuberi contemplati dal piano industriale per lo stabilimento di Longarone, rimasti invariati nel numero e in stand by in quanto, nel frattempo causa pandemia, il governo ha imposto il divieto dei licenziamenti.
(red.)