Il salone milanese ha organizzato Wsm, evento sulla sostenibilità, con il supporto del ministero dello Sviluppo economico, dell’Ice, di Confartigianato Imprese e il patrocinio del Comune di Milano: l’11 e 12 gennaio al Base Milano, ex Ansaldo, si sono tenuti incontri e workshop a tema, aperti anche ai non addetti ai lavori, e marchi da tutto il mondo hanno presentato i loro prodotti. Con oltre 4 mila visitatori
Ad aprire Wsm, White sustainable market, alcune scarpe del Museo Ferragamo realizzate negli anni 30 e 40 con sughero, feltro, pelle di pesce, carta. Non per una lungimiranza o preveggenza sul problema dell’ambiente, ma per l’autarchia fascista che imponeva l’uso di materiali italiani. Tra gli espositori diverse aziende tessili come Candiani Denim, non nuovo per l’attenzione alla tematica, Albini Group, Orange Fiber. Tra i brand Ward, fondato da Matteo Ward, direttore artistico di Wsm e già direttore dell’Hub sostenibile di White, Haikure che crea camicie con plastica riciclata e jeans al 100% in cotone, Gilberto Calzolari, vincitore del Green Award di Camera della moda, nonché relatore nel luglio scorso a Firenze dell'evento L'ottico che verrà, che ha presentato alcuni pezzi della sua ultima collezione Desertificazione per la donna della prossima estate.
Unica rappresentanza per le aziende dell’eyewear, neubau eyewear con gli occhiali in un materiale (nella foto) fatto con l’olio estratto dai semi di ricino e lavorato con stampa 3d, senza scarto. Oltre ai modelli da vista, tra cui quelli con il nome di Greta e di altri tre attivisti ambientali, prima apparizione della special edition da sole Côte du soleil. Tre modelli con i nomi dei tre attori di La Piscina di Jacques Deray del 1969, Romy (Schneider), Alain (Delon), Maurice (Ronet). Un film emblematico sul desiderio di libertà e di vivere nella natura.
Luisa Espanet