Ricostruzione dei tessuti tramite cellule staminali e tecnologie di stampa tridimensionale sempre più raffinate: nel Regno Unito stanno studiando la possibilità di far realizzare l’organo su misura
La notizia, pubblicata sulla rivista Experimental Eye Research, proviene dall’Università di Newcastle ed è stata ripresa dai principali media italiani: nell’ateneo britannico un gruppo di ricercatori, guidato da Abigail Isaacson, Stephen Swioklo e Che Connon, è riuscito a ricreare, usando una stampante 3D, una copia di una cornea umana, ottenuta con uno speciale bioinchiostro formato da cellule staminali umane e sostanze aggreganti, che ne manterrebbero funzionalità e struttura. Dopo gli ultimi perfezionamenti la tecnica potrà «assicurare in futuro una riserva illimitata di organi per i trapianti di cornea», sostengono i ricercatori. Il materiale di stampa è una soluzione di alginato e collagene nella quale sono state inserite cellule staminali fornite da un donatore sano. Attraverso una biostampante questo “inchiostro” viene poi rilasciato in cerchi concentrici per formare una vera e propria cornea.
Come riportato da repubblica.it, le attuali soluzioni con staminali permettono soltanto di ricostruire l’epitelio, la parte esterna della cornea, ma non la parte interna, lo stroma, costituito da collagene, per cui nella maggior parte dei casi in cui sia interessato dal danno lo stroma è necessario ricorrere a un trapianto, con tutti i problemi relativi alla scarsità di donatori e alla terapia antirigetto.
I ricercatori precisano comunque che serviranno ancora anni di indagine prima che la tecnica sia applicata all’uomo: in passato sono già stati effettuati tentativi di questo tipo su conigli che però non hanno portato a buoni esiti. Il risultato è considerato dagli stessi studiosi britannici “una prova di concetto”, ossia una dimostrazione della fattibilità della tecnica.
Infatti, come precisato dal team, la novità della ricerca non risiede tanto nel tipo di materiali, ma nella tecnica adottata: ricavare un’immagine tridimensionale della cornea di una persona e realizzarne una copia stampata con la stessa forma e curvatura, elementi indispensabili non solo per mantenere le proprietà ottiche, ma anche perché la forma curva è necessaria alle cellule per crescere a comportarsi in modo appropriato. I tentativi di stampa 3D usati finora avrebbero invece depositato uno sull’altro degli strati piatti.
(red.)