«Proviamo a guardare oltre, a dei mondi che sono vicini a noi. Per farlo però bisogna essere competenti e lo si può diventare solo studiando: ci sono infatti molti specialisti che ci cercano, ma non ci trovano». Così Roberto Pregliasco ha stimolato i circa 170 iscritti ad Alleanza Gruppi Ottica presenti ai lavori in plenaria nel pomeriggio di domenica scorsa. Lo ha fatto sintetizzando i passaggi chiave dell’intervento video di Francesco Benso, esperto di neuroscienze e docente universitario, che ha spiegato i risultati raggiunti in ambito visuospaziale per la gestione della dislessia, dai quali derivano interessanti opportunità anche per chi si occupa di visione.
La necessità da parte di un ampio spettro di professionisti di avere come supporto le prestazioni dell’ottico optometrista che abbia voglia di formarsi e di andare oltre le competenze tradizionali, come recitava il titolo del meeting 2025 di Ago, è stata evidenziata anche da Luca Giannelli e da Roberto Bosoni, osteopata e fisioterapista che collabora alla scuola clinica neuro visuo posturale dello stesso Giannelli. Ed è stata ribadita dalle quattro storie di imprenditori ottici portate sul palco da Valentina Magliano, che hanno come comune denominatore, pur in forme e con modalità differenti, la stretta collaborazione tra l’area ottico optometrica e quella medica.
«Il primo a chiedere informazioni all’ottico è proprio l’oculista e oggi il rapporto tra il vostro mondo e la classe medica è migliorato negli ultimi due anni», ha affermato Ferdinando Fabiano, intervenuto alla tavola rotonda interdisciplinare che ha chiuso la giornata: ha ricordato il percorso fatto in tale direzione grazie al Forum presbiopia, che avrà il suo prossimo appuntamento il 23 e 24 novembre a Bologna, ma anche grazie all’industria, ad Anfao e a tutti gli ottici che negli ultimi due anni hanno organizzato incontri con gli oftalmologi sul territorio. «Il futuro è già iniziato, siamo già andati oltre: l’Osservatorio Presbiopia, al quale hanno sinora aderito migliaia di ottici e centinaia di oculisti e che andrà a regime nel 2026, è il primo progetto che vede una piena condivisione tra area medica e ottico optometrica e che ha già prodotto una serie di supporti operativi, un manuale per l'ottico e per l'oculista e due opuscoli informativi, destinati al paziente-cliente per lo studio oculistico e per il centro ottico», ha detto ancora Fabiano.
Il lavoro, tuttavia, è appena iniziato. «Ora bisogna traslare il dialogo avviato tra i vertici associativi nell’attività quotidiana delle due categorie - ha spiegato Andrea Afragoli - Tra meno di tre anni il Regio Decreto del 1928 avrà un secolo ed è un compleanno che non vorrei festeggiare: la figura delineata da quella normativa è da riformare, tenendo conto dell’evoluzione avuta in tutti questi anni da quanti si sono specializzati in optometria e da coloro che si sono laureati e sono quindi inquadrati come fisici. Abbiamo perciò il dovere morale di dare compiutezza e dignità al nostro lavoro, arrivando a fare la refrazione completa a tutti i casi che abbiamo di fronte, e al tempo stesso dobbiamo stabilire chi fa cosa anche in ambito optometrico». Per quest’ultima istanza il presidente di Federottica ritiene che la contattologia, con le sue specificità, può essere uno strumento utile. «La contattologia ha proprio nella sua natura l’andare oltre: lo dimostra l’evoluzione compiuta dagli anni 70 a oggi - ha commentato Roberto Pantaleoni, presente in veste di delegato di Assottica - Ma bisogna andare oltre soprattutto nel ruolo che essa può rivestire all’interno del centro ottico, visto che tale evoluzione, anche a livello funzionale e di consapevolezza da parte della classe medica, non è avanzata di pari passo con la diffusione delle lenti a contatto sul mercato interno».
Massimo Barberis ha infine ricordato il compito di fare sistema che si è data l’industria dell’occhialeria, con iniziative come Eyevolution sul territorio, ad esempio, che il 22 ottobre scorso ha portato a termine la sua terza tappa a Napoli. «Al di là di quanto si confrontino i vertici delle associazioni, risulta importante il lavoro di tutti i giorni svolto da voi e dagli oculisti sul territorio», ha sottolineato il presidente di Anfao Gruppo Lenti, che ha lanciato anche un monito. «L’interdisciplinarità è ancora più determinante perché una parte dei volumi si sposta dai centri ottici indipendenti alle catene: secondo i dati GfK, nei primi nove mesi dell'anno il sell out di queste ultime ha fatto registrare +12% a volume e +1% a valore rispetto allo stesso periodo del 2024, tenendo quindi bassi i prezzi, mentre i punti vendita indipendenti hanno fatto segnare +1% a volume e +4% a valore - ha precisato Barberis - È finita l’epoca secondo cui non ci sono le competenze nella distribuzione succursalista: oggi questa fa attività formativa, dialoga con la classe medica e intercetta la clientela, per cui gli indipendenti devono puntare forte sulla formazione e sull’esperienza d’acquisto del cliente finale. Chi viene da voi, infatti, cerca soprattutto un servizio accompagnato dal gesto professionale» (nella foto, un momento della tavola rotonda con, al centro, Valentina Magliano e Roberto Pregliasco).
Angelo Magri