Lac disposable: quello che gli oftalmologi devono sapere e gli applicatori saper fare

È l’obiettivo dell’evento in programma il 7 marzo, presso l’aula Rostagni dell’Università di Padova: organizzato dal Gruppo Oculisti Ambulatoriali Liberi, vuole essere il primo di una serie di incontri per coinvolgere classe medica e area ottico optometrica sulle problematiche gestibili con le lenti a contatto più diffuse

Padova si conferma terreno fertile per la collaborazione tra oculisti e ottici optometristi in tema di contattologia. Dopo la partecipazione di quattro key opinion leader del segmento all’ultimo Congresso Sitrac, anche “Lenti a contatto morbide-Innovazione e attenzione clinica” (nella foto, la locandina) aspira a migliorare ulteriormente il dialogo tra le due categorie a beneficio del portatore.

«Le lac morbide sono le preferite dagli utilizzatori per le loro caratteristiche e l’introduzione dell’applicazione di lenti usa e getta, senza la necessità di manutenzione, ha comportato una loro ulteriore espansione, come pure le più recenti innovazioni nei materiali ne hanno ridotto alcune difficoltà di porto: tuttavia, sono ben noti i rischi, soprattutto infettivi, che una loro gestione non attenta può comportare - spiega il programma dell’iniziativa - La loro applicazione, anche in età pediatrica con l’assistenza dei familiari, richiede pertanto attenta selezione del paziente, nonché particolari attenzioni alle specifiche situazioni dell’occhio, anche per poter indirizzare la scelta della loro geometria e del potere e, non ultimo, alla superficie oculare su cui saranno applicate». I promotori dell’evento ricordano, inoltre, che l’uso della topografia corneale «si è dimostrato pressoché fondamentale nel pre-applicazione delle lenti a contatto anche morbide e deve essere noto a tutte le professioni sanitarie coinvolte - vi si legge ancora - Anche l’impiego di lac morbide toriche per l’astigmatismo richiede un’attenta gestione post-applicativa, per valutare ed eventualmente modificare possibili rotazioni dell’asse con riduzione della qualità visiva».

Secondo Danilo Mazzacane, si tratta del primo corso teorico pratico di base sulla contattologia disposable che la sua associazione ha voluto rivolgere a oftalmologi, ortottisti, ottici optometristi e studenti di ottica e optometria. «Presso la classe medica non c’è ancora un’adeguata informazione sulle soluzioni contattologiche, tenendo conto dell’innovazione tecnologica recente e degli sviluppi in ambiti come le multifocali o la gestione della progressione miopica - precisa a b2eyes TODAY il segretario di Goal - Va inoltre ribadito che la collaborazione tra oculista e contattologo rimane fondamentale prima, durante e dopo l’applicazione di un paio di lenti a contatto».

Mazzacane ricorda che quello del 7 marzo è una sorta di test, reso possibile dal contributo non condizionante di CooperVision. «Siamo partiti da Padova per il buon rapporto professionale tra le due categorie a livello territoriale - afferma - Non escludiamo di portare l’iniziativa in altre zone d’Italia, sempre con il supporto di CooperVision o di altri partner che possano essere interessati, mantenendo la parte pratica al termine dei lavori, che completa le relazioni interdisciplinari previste».

Anche il mondo accademico è soddisfatto dei presupposti con cui nasce questo appuntamento, che vedrà gli interventi, tra gli altri, degli oftalmologi Clorinda Crudeli, Alessandro Galan, Andrea Leonardi, Enrico MantovaniElisabetta Mengoni e Stefania Speranza e di Giancarlo Montani e Renzo e Davide Colombo per l’area ottico optometrica, oltre a quello di Giovanna Montagnoli, coordinatrice del corso di laurea in Ottica e Optometria dell’ateneo locale. «Prevediamo la partecipazione di una sessantina di delegati, soprattutto oculisti, oltre a professionisti della visione e studenti universitari - dice Renzo Colombo al nostro quotidiano - La collaborazione con Goal è stata fondamentale per studiare i contenuti e condividerli con i relatori».

Angelo Magri

Formazione