«Le normative, l’offerta crescente di preferred materials (materiali considerati più adatti, sostenibili o di qualità superiore rispetto ad altri, ndr), le opportunità legate a processi circolari unite al crescente interesse dei consumatori per prodotti più attenti ad ambiente e filiera stanno ridefinendo il mercato: nell’occhialeria c’è, tuttavia, ancora un grande margine di evoluzione - si legge in un comunicato di Anfao - La sfida è chiara: integrare la sostenibilità alla qualità e all’estetica. Investire in processi più responsabili non è quindi solo un dovere etico, ma anche una leva competitiva per fidelizzare clienti e attrarre nuovi talenti».
L’industria è pronta a questa rivoluzione? Se lo sono chiesti i promotori dell'evento “Le sfide della sostenibilità: occhialeria e necessità di cambiamento”, in programma lunedì prossimo a Mido. All’interrogativo risponderà Anna Zandanel (nella foto), che coinvolgerà attivamente il pubblico, ponendo domande in diretta a tutti gli operatori del settore: anche gli ottici avranno quindi l'opportunità di esprimere le proprie opinioni sulla sostenibilità, contribuendo a un dialogo aperto e costruttivo sulle sfide e le opportunità che il tema rappresenta per l'intera filiera dell’occhialeria.
«Anfao è impegnata da tempo in questo senso - conclude la nota - Uno strumento concreto in tale direzione è la certificazione Cse-Certified Sustainable Eyewear, che, lanciata lo scorso anno a Mido, sta iniziando in questi giorni le prime attività di certificazione presso le aziende con l’apporto tecnico di Certottica».
A cura della redazione