Perugia: aperta la liquidazione giudiziale per il Fermi

La decisione della terza sezione civile del Tribunale del capoluogo umbro risale a fine ottobre: secondo quanto riportano i media locali, si tratta di una crisi strutturale che non dà la possibilità di proseguire l’attività per la storica realtà formativa, conosciuta anche per il suo indirizzo di ottica

Il portale umbria24.it spiega che «nel documento firmato dai giudici Teresa Giardino e Stefania Monaldi si legge che i dati emergenti dai bilanci e dalla documentazione contabile depositati sono indicativi di valori abbondantemente superiori alla soglia di legge dell’impresa “non minore” (definizione introdotta dal Codice della Crisi d’impresa, entrato in vigore nel 2022, ndr)»: ne deriva che l’Istituto Enrico Fermi (nella foto) non è «più in grado di adempiere regolarmente le obbligazioni assunte, condizione anche direttamente ammessa e comunque comprovata sia dagli allarmanti dati di bilancio sia dall’incapacità di fare fronte anche a pagamenti di importo modesto, o dilazionati, quali quelli promessi agli ex-dipendenti con il piano rateale di rientro non adempiuto». Il sito aggiunge che, secondo i magistrati della terza sezione civile, «ricorrono le condizioni previste dal Codice della Crisi per la dichiarazione di apertura della liquidazione giudiziale». E che la documentazione prodotta dall’azienda al tribunale è «carente dal momento che non solo non risulta approvato il bilancio dell’esercizio 2023, ma la documentazione prodotta non esprime la composizione del patrimonio aziendale, il suo grado di patrimonializzazione, il livello dei mezzi propri investiti, il totale delle risorse finanziarie disponibili, le fonti di finanziamento, la relazione tra queste ultime e il capitale impiegato, sicché non appaiono definiti e chiariti né il fabbisogno finanziario necessario per la continuazione dell’attività, né la sua redditività attuale». In sintesi, come scrive umbriajournal.com, «i dati di bilancio, al momento, presentano segnali preoccupanti e il debito complessivo supera il limite stabilito dalla normativa».

Inoltre, secondo la sentenza «non sussistono le condizioni affinché la prosecuzione dell’attività non arrechi pregiudizio ai creditori», precisa umbria24.it, per cui la crisi dell’istituto è stata ritenuta strutturale e non congiunturale in quanto «le perdite derivano da una incapacità strutturale di generare reddito» e «la continuazione dell’attività rischia di diventare un esercizio pregiudizievole, da scongiurare in capo ai creditori». 

Per gestire il complesso processo di liquidazione il tribunale ha nominato due curatori. L’esame dello stato passivo è stato fissato per il 23 aprile 2025. Come ricorda anche perugiatomorrow.it, «la sentenza mette in evidenza perdite significative, tra cui 4 milioni di euro nell’ultimo esercizio, e si concentra sulla tutela della par condicio creditorum, per garantire un trattamento equo ai creditori».

In sintesi, scrive ancora umbriajournal.com, «il Tribunale di Perugia ha riconosciuto l’impossibilità di garantire un esercizio provvisorio dell’attività a causa della crisi in cui, allo stato, versa l’Istituto Enrico Fermi, decretando l’apertura della liquidazione giudiziale e ponendo restrizioni significative sui diritti dei creditori in attesa della conclusione della procedura».

A cura della redazione

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