Zeiss: l’80% degli italiani fissa i ricordi grazie alla vista

In occasione della Giornata Mondiale della Vista, che si celebrerà in tutto il mondo il prossimo 10 ottobre, l’azienda oftalmica ha presentato giovedì scorso alla stampa presso lo Sky Garden di Milano non solo la nuova campagna attualmente on air, ma anche i risultati di un sondaggio che ha avuto l’obiettivo di indagare quale sia il legame per i nostri concittadini tra questo senso e la memoria, i sentimenti e le emozioni. E i cui temi analizzati serviranno da spunto per nuovi angoli di racconto da diverse prospettive

"Nessuno vede come te" è per Zeiss molto più del titolo della campagna di marca lanciata lo scorso 23 settembre, il cui concept verte sull’unicità della visione di ognuno, che coinvolge non solo l’atto del vedere in sé, ma una serie di sensazioni, sentimenti ed esperienze che rendono la percezione della realtà sempre soggettiva. Si tratta, infatti, di un vero e proprio motto, che guida il gruppo oftalmico anche nei suoi processi di studio, ricerca e innovazione, per sviluppare soluzioni che tengano conto di tale unicità e siano in grado di soddisfare le esigenze delle persone, in base a stili di vita e necessità che cambiano nel corso del tempo e nell’arco dell’esistenza di ognuno, come ha spiegato ai giornalisti intervenuti Roberta Celin, communication and brand manager di Zeiss Vision Care Italia, nel corso dell’evento stampa moderato da Sara Maroni, pr and event manager dell’azienda.

Per approfondire la percezione degli italiani del senso della vista e il legame tra questo e alcuni aspetti della vita, temi principali proprio della campagna attualmente on air, il brand oftalmico ha presentato durante la conferenza i risultati di una ricerca, commissionata all’istituto di indagini di marketing e d’opinione Emg Different, condotta attraverso interviste online su un campione di 600 italiani, 50% uomini e 50% donne dai 18 anni in su, in maniera proporzionale per le diverse aree geografiche.

«La vera sfida è stata andare oltre l’aspetto dell’importanza della vista per comprendere anche come questa porti alle emozioni e a una serie di sensazioni e di ricordi che in qualche modo sono legati ad essa, ma correlati anche al nostro vivere quotidiano e a ciò che in termini evocativi mostra lo spot pubblicitario», ha dichiarato Alessandro Barboro, direttore operativo di Emg Different, commentando quanto emerso dallo studio. La prima fase dell’indagine ha esplorato l’impatto della vista stessa sulla genesi del ricordo. «I dati raccolti hanno rivelato che il 57% delle persone dichiara di aver vissuto dei momenti che tuttora ha impressi nella memoria, il 40% dei quali legati a momenti di felicità, in particolare a quelli conviviali vissuti in famiglia: tra questi, i più importanti risultano essere la gravidanza, il matrimonio e la nascita di figli e nipoti - sintetizza una nota dell’azienda - Approfondendo poi la ricerca per identificare il senso più determinante nel fissare questi ricordi nella memoria, è emerso che per il 79% delle persone è proprio la vista a giocare il ruolo principale». L’analisi dimostra anche come, se si chiede di associare spontaneamente uno dei cinque sensi ad aspetti della vita come la natura, l’arte, l’avventura, l’amore e la crescita, è sempre la vista il primo a essere associato a tali esperienze, con la sola eccezione dell’amore, in cui gioca un ruolo fondamentale il tatto. «La conclusione che possiamo trarre da tutte queste risposte è che la vista è il senso che più ci colpisce nella sfera dell’emozione - ha chiosato Barboro - La visione costituisce il nostro apparato emotivo ed è un elemento che appare molto chiaro».

I vari concetti indagati dallo studio verranno in seguito esplorati verticalmente per ulteriori azioni di comunicazione contribuendo allo storytelling, ha anticipato alla stampa trade Celin a margine dell’appuntamento.

Alla conferenza stampa ha presenziato anche l’oftalmologo Marco Mazza, direttore della Struttura Complessa di Oculistica Pediatrica dell’Ospedale Niguarda di Milano, che, confrontandosi con Celin e Maroni, ha posto l’accento non solo sull’unicità dell’occhio da un punto di vista anatomico, ma anche su quanto la vista si evolva e muti nel corso della vita, attraversando problematiche diverse in base all’età, dal prematuro al soggetto anziano. Collegandosi a questo, l’oculista ha poi affrontato il tema della prevenzione, ribadendo come sia fondamentale non sottovalutare i disturbi e «non far finta di niente, perché sono tante le condizioni che possono essere individuate precocemente e trattate», ha affermato Mazza (nella foto, da sinistra, Barboro, Celin, Mazza e Maroni durante la conferenza stampa di giovedì 3 ottobre).

Nicoletta Tobia

Eventi