Ce lo siamo ripetuti spesso negli ultimi anni. La penetrazione delle progressive in Italia è aumentata, di poco ma è aumentata, benché sia ancora lontana dai livelli dell’Europa che conta. Motivazioni e scuse a parte, pensando solo alle possibilità che la demografia del nostro paese ci offre, non possiamo stupirci se oggi qualcuno pone l’asticella al 30% da raggiungere nell’arco di 3-5 anni: circa otto punti percentuali in più dell’attuale livello. Se ci piace vincere facile ci possiamo accontentare di crescite annuali minime e costanti che permetterebbero di conseguire questo obiettivo in un decennio. Ma perché aspettare così tanto ancora? Perché non rivolgersi a quei presbiti che in Italia acquistano il loro primo premontato e a tutti quelli che ne comprano complessivamente circa cinque milioni all’anno? Perché non riconoscere che la crescita annuale delle progressive è nettamente in rosso rispetto al numero di persone che entrano nella presbiopia? Perché non accettare il fatto che il ricambio di una multifocale potrebbe essere gestito e guidato dall’ottico con piena soddisfazione del cliente e non lasciato al caso o alla rottura? Tanti perché cui vuole rispondere la quarta edizione del Progressive Business Forum, che il 19 e 20 giugno ritorna a Firenze in una cornice adatta allo scopo: il centro congressi della Camera di Commercio.
L’evento sarà studiato sia per una visione dal vivo sia per quella online, che ormai è altrettanto importante soprattutto per la fruizione in differita. Gli ospiti risponderanno singolarmente a una parte dei perché esposti, per definire a fine giornata un mosaico ideale per il professionista della visione che vuole portarsi a casa questa sfida: dal 22% al 30% in meno di un quinquennio, la metà del tempo che ci metteremmo senza fare nulla o quasi. Le aziende dell’oftalmica aiuteranno e guideranno questa edizione portando idee su come comunicare l’innovazione delle progressive di ultima generazione e come confezionare la personalizzazione della lente nel centro ottico. Gli interventi tecnici, cioè le hard skill richieste per raggiungere questo ambizioso traguardo, saranno saggiamente mescolati alle soft skill, ovvero quelle competenze personali e trasversali che permetteranno all’ottico optometrista di avere una leva in più in grado di superare qualsiasi ostacolo: l’empatia.
Aspettiamo a Firenze chiunque voglia condividere la sfida e il messaggio di questo nuovo Progressive Business Forum, che chiude i primi tre anni di esplorazione per iniziare un percorso del formare finalizzato al fare e all’ottenere. Tutti quanti insieme, ognuno per il proprio. Questa sfida si vince in squadra. E se la si vince, l’intero comparto dell’ottica farà un significativo salto in avanti.