Due grottesche figure maschili in giacca e cravatta dai grandi occhi, uno con enormi occhiali e sigaretta in mano (nella foto). L’olio su tela s’intitola “Uomini d’affari (Pierre & Yves)”, è di Armin Boehm ed è stato esposto da Meyer Riegger, una delle più importanti gallerie del mondo con sedi a Berlino, Basilea, Karlsruhe, durante il Miart Fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea di Milano.
Classe 1972, tedesco di Aquisgrana, ma di stanza a Berlino, Boehm ritrae scene in contesti apparentemente normali, dove i personaggi però sono figure a metà fra l’horror e il fumetto. Hanno sempre grandi occhi basedowiani, anche filtrati da occhiali, teste grosse e si agitano in habitat che a ben guardare si rivelano inquietanti. Intorno a una scacchiera, attorniati da maiali, a tavola con piatti ripieni di cervelli umani. Alcuni personaggi sono bifronti, da un lato con baffi spioventi, dall’altro con nasi da maiale e occhi circondati da cuori. Paragonato spesso al cinquecentesco pittore olandese Hieronymus Bosch, con le sue situazioni atemporali tra sogno, o meglio incubo, e realismo, Boehm vuole spingere a “riflettere sui valori e le pretese di validità della nostra società”.