Da vedere sono in realtà due mostre, una I gioielli della fantasia, strepitosi still life con riferimenti alla natura. L’altra The people I like, più di 200 ritratti di persone note, meno note o sconosciute. Da Barack Obama a collaboratori e famigliari, fino al barboncino Leo. Alcuni sono fotografati in un contesto che li contraddistingue. Così Roberto Bolle a teatro, seduto in platea o Stefano Accorsi sorridente tra colorati cavalli di cartone. Altri non hanno nessun elemento o sfondo che li caratterizza. Come la “serie dei colli neri”, ritratti essenziali soprattutto di donne che indossano uguali dolcevita scuri. Molti i personaggi con gli occhiali. Da quelli che li portano sempre, come l’imprenditore Diego Della Valle fotografato vicino al Colosseo, Andrea Bocelli, il critico d’arte Germano Celant, Roberto Vecchioni, la gallerista milanese Rossana Orlandi con gli inequivocabili occhiali dalla montatura bianca. O Saturnino Celani, che sicuramente indossa quelli da lui disegnati. Ma c’è anche chi gli occhiali se li sta togliendo come David Chipperfield, l’architetto inglese che a Milano ha progettato il Mudec. O Stefano Boeri, architetto e presidente della Triennale che, come il suo solito, li tiene sulla fronte. Comunque che abbiano o non abbiano un oggetto in mano, che siano in una speciale cornice o senza sfondo, ogni soggetto è raccontato meglio che in qualsiasi biografia scritta. “Il ritratto non è uno specchio” sosteneva Gastel, perché in ognuno c’è la persona ritratta, ma filtrata da come lui la vede. Tanto che, se chi visita la mostra ha conosciuto bene uno dei soggetti fotografati, si rende conto di come il suo obiettivo ne abbia saputo cogliere la personalità nel profondo (nelle foto, da sinistra, Orlandi e Vecchioni) .
Gastel: la personalità a fuoco nei suoi ritratti, con o senza occhiali
L’esposizione dedicata alle sue opere, in programma alla Triennale di Milano sino al 13 marzo, è stata scelta dalla Camera della moda come evento di apertura per la Fashion Week dell’uomo conclusasi il 18 gennaio, ma soprattutto come tributo al grande fotografo scomparso quasi un anno fa
