Zaccagnini: sarà un Congresso ancora più internazionale e interdisciplinare

Sono diversi i docenti esteri di ottica e optometria che interverranno all’evento in programma il 5 e 6 maggio presso l’Hotel Savoia Regency di Bologna: a loro si aggiungono affermati colleghi del panorama nazionale e alcuni oculisti di chiara fama

Andrés Gené Sampedro dell’Università di Valencia, Matjaz Mihelcic dell’Università di Aalen e presidente Ecoo, Shehzad Naroo dell’Aston University di Birmingham e Mirjam Van Tilborg dell’Università di Utrecht saranno i relatori internazionali del venticinquesimo Congresso Zaccagnini. «Per alcuni di loro si tratta della prima volta a un evento congressuale in Italia - dice a b2eyes TODAY Giorgio Righetti, direttore della scuola con sedi a Bologna e Milano, organizzatrice del tradizionale meeting - Oltre a questi esperti provenienti dall’estero ci saranno alcuni tra i più importanti docenti in ambito ottico e optometrico nazionale, nonché medici oculisti del calibro di Luigi Fontana dell’Università di Bologna, Cesare Mariotti dell’azienda ospedaliero universitaria di Ancona, Danilo Mazzacane del Gruppo oculisti ambulatoriali liberi e Paolo Vinciguerra dell’Humanitas University».

Dall’evoluzione e affermazione dell’optometria alla rivoluzione delle lenti a contatto e dei sistemi di correzione e compensazione, fino all’apporto dell’intelligenza artificiale e della telemedicina: saranno, in sintesi, le tematiche affrontate al Congresso Zaccagnini 2024, che quest’anno proporrà due tavole rotonde anziché la sola a chiusura lavori in plenaria. «In quella del primo pomeriggio del 5 maggio si discuterà delle ragioni e delle modalità con cui la scuola dovrebbe tornare al centro del sistema professionale nel nostro paese, costruendo opportunità utili al futuro delle imprese e dei giovani: citando un illustre economista come Stefano Zamagni, il sistema formativo italiano non va infatti riformato, bensì rifondato - spiega Righetti - Uno dei temi del tavolo di discussione sarà quello dell’abbandono scolastico, sia nelle scuole superiori sia nelle università».

La tavola rotonda della tarda mattinata del 6 maggio, invece, tratterà di shared care, ossia cura condivisa, cioè quell’approccio secondo cui tutte le figure professionali in ambito sanitario devono contribuire di fronte alla necessità di offrire alle persone una risposta tempestiva ai loro fabbisogni, ottimizzando i costi sociali. «Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità invita a realizzare lo shared care, che nel nostro paese è già praticato in alcuni campi specialistici - afferma ancora Righetti - Ci sono i presupposti perché possa risultare efficace pure nella gestione dei problemi legati al sistema oculare, coinvolgendo gli ottici optometristi meglio preparati in un sistema di informazioni e assistenza all’utente finale» (nella foto, uno scorcio della platea all’ultima edizione del Congresso, nel novembre 2022).

A.M.

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