White: in epoca Covid si conferma la presenza degli occhiali

Non si sono visti i numeri delle passate edizioni, ma i 5 mila visitatori “fisici” tra stampa e buyer e le 200 aziende in mostra hanno premiato il coraggio dei vertici del salone, che si è tenuto a Milano a fine settembre, e dei loro partner: ben rappresentato l’eyewear, con un numero di stand pari a quello degli anni precedenti

L’alto livello dei brand, esposti come sempre al Superstudio Più di via Tortona, ha confermato l’ottimo lavoro di scouting che da anni White svolge con successo, fondamentale in questo momento critico, in cui la qualità è un fattore imprescindibile. Diverse le presentazioni digitali, vari gli eventi e le installazioni nei negozi moda e design che hanno aderito a Milano Loves Italy, il “fuorisalone” della moda creato a luglio da White con la rivista Interni e il Comune di Milano. Interessanti i talk sul retail e sulla sostenibilità, tema anche della mostra Health in Fashion negli spazi dell’ex Ansaldo di fronte, dove nelle altre edizioni proseguivano gli stand. Qui accanto alle proposte per salvare il pianeta si è affrontato il tema attualissimo degli indumenti che possono difendere da batteri e virus.

Ben rappresentati gli occhiali, con un numero di stand quasi identico alle scorse edizioni, e con gli habitués. Spektre in arrivo dal DaTE con i nuovi modelli in acetato spessorato e la linea per uomo. Delirious con l’acetato giapponese takiron a lenta stagionatura, per essere piegato e tagliato senza stress. Zeroundici con undici modelli ognuno in sei colori in acetato con i nomi dei quartieri di Torino. Glassing con i modelli in dieci varianti di colore e il tartarugato in prima linea. New entry The Bespoke Dudes, brand creato da Fabio Attanasio e Andrea Viganò di solito presente al Pitti. Interamente artigianali i modelli s’ispirano agli anni 30. Al White ha debuttato la nuova linea unisex in bioacetato a base di cellulosa estratta delle fibre del cotone e del legno, totalmente biodegradabile e riciclabile (nella foto, un modello).

Luisa Espanet

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