Un evento per ripercorrere un iter durato più di vent’anni ha tracciato un futuro roseo per la professione. «Il corso di laurea in Ottica e Optometria presso l'Università del Salento a Lecce è sì stato inaugurato ufficialmente nel 2004, ma l’idea è nata almeno un paio di anni prima - spiega a b2eyes TODAY il suo attuale coordinatore, Maurizio Martino (nella foto) - Già nel 2002 il progetto era in nuce, grazie a professionisti come Armando Blanco, Giuseppe Ciarfera e Giuseppe Sicoli, che ne hanno fortemente voluto la nascita». Il neonato corso di laurea rappresentava, infatti, agli albori il frutto di una collaborazione fra l’ateneo salentino e la Federottica locale.
Il suo avvio ha tuttavia portato alcune divisioni. «All’inizio c’è stato un duro confronto con il mondo oculistico, non molto felice del nostro percorso di studi - sottolinea Martino - La questione è stata anche trattata a livello legale: sia il Consiglio di Stato sia il Tar ci hanno dato ragione e siamo partiti con un anno di ritardo rispetto a quello che era il progetto iniziale». Un importante supporto è arrivato dalle aziende. «Sono state fondamentali per l’organizzazione dei laboratori: ci hanno aiutato mettendo a disposizione la strumentazione necessaria - aggiunge il docente - Ricordiamo il loro importante contributo con targhe in ottone poste all’ingresso delle aule, ringraziandole per la loro generosità e per aver supportato la nascita dei laboratori».
La risposta iniziale è stata subito molto positiva. «Avevamo programmato circa 60 iscrizioni, ne sono arrivate 180 - dice ancora Martino - L’età media degli studenti era di circa 55 anni, tutti ottici che desideravano laurearsi. Sono poi arrivati i figli d’arte e oggi possiamo dire con orgoglio che la maggior parte di chi sceglie il nostro corso sono giovani venuti a conoscenza della nostra realtà e vi si iscrivono perché credono in questa professione che, sottolineo, consente di trovare un’occupazione al 100%: ricevo richieste da parte di aziende e centri ottici alla ricerca di personale che molto spesso non riesco a soddisfare».
Durante l’evento del 16 dicembre, oltre alla narrazione della storia ventennale del corso di laurea, non è mancato uno sguardo al futuro, attuato in modo concreto con un messaggio importante. «L’Università si regge su tre pilastri: la didattica proposta, sotto l’egida del dipartimento di Matematica e Fisica, il servizio offerto ai cittadini, con attività di screening sul territorio, e la ricerca: a questo proposito è stato istituito un laboratorio presso il nostro dipartimento organizzato per lo studio della qualità della visione e degli effetti indotti dall’utilizzo delle lenti a contatto e delle lenti oftalmiche - racconta ancora Martino - Dopo la rievocazione delle varie fasi storiche, è stata inserita una parte prettamente scientifica su un argomento, che insieme alla progressione miopica è di stretta attualità: la visione nello sport. Sono infatti convinto che possa trovare una vasta applicazione in campo optometrico». Sono state quindi esposte una serie di relazioni che hanno offerto diversi punti di vista. «Il campo di analisi è stato molto vasto: siamo partiti con un contributo del direttore di Giurisprudenza, Luigi Melica, centrato sui corsi di laurea in Diritto e management dello sport e su quello di Scienze motorie, sottolineando la sinergia con altre discipline. Danilo Mazzacane, medico oculista, ci ha successivamente parlato della collaborazione fra la Commissione Difesa Vista e la Lega Pallavolo Serie A femminile, mentre Renzo Colombo dell’Università di Padova ha approfondito l’utilizzo delle lenti a contatto nello sport».
L’evento è poi proseguito con Carmelo Chines, amministratore delegato di Sifi, azienda farmaceutica catanese specializzata nel campo oftalmologico, che ha illustrato l’uso delle analisi visive negli sport motoristici, in particolare nella MotoGP. Per finire con Luigi Romano, laureato in Ottica e Optometria presso il nostro ateneo, che attualmente si occupa di visual training nel mondo del calcio, avendo in carico giocatori professionisti con esperienze anche nella Nazionale italiana. Ha partecipato, inoltre, il product manager Marco Locatelli, in rappresentanza di Zeiss, che ha contribuito all’organizzazione dell’iniziativa.
«Al termine della giornata, si è avuto uno scambio di idee tra i relatori e ne è quindi emerso che lo sport vision può essere analizzato sotto diversi punti di vista, da quello giuridico a quello medico fino a quello optometrico, dunque con un approccio interdisciplinare - conclude Martino - Il messaggio che abbiamo voluto far passare, soprattutto agli studenti del nostro corso di laurea e ai diversi professionisti presenti è che tale specializzazione può creare nuove opportunità lavorative, non solo in campo agonistico, ma dando la possibilità di offrire un servizio personalizzato anche agli atleti non professionisti».
Francesca Tirozzi