Safilo, una seconda vita per Martignacco

Lo scorso gennaio il gruppo di Padova ha completato la cessione dello stabilimento in provincia di Udine a iVision Tech, azienda locale specializzata in dispositivi di protezione, che ha avviato anche la produzione di occhiali, al momento in maniera marginale: l’operazione ha visto l’adesione al progetto di reindustrializzazione presentata dall’acquirente di 181 lavoratori su 212 in forza. Nel frattempo è stato raggiunto un accordo con i sindacati per la chiusura del sito in Slovenia

Martignacco rinasce e riprende le attività. Dopo l’annuncio nel dicembre 2019 della sua chiusura, finalizzata lo scorso giugno, l’ex stabilimento di Safilo (nella foto) è stato ceduto a iVision Tech, divisione del gruppo udinese iVision, che ne annovera anche una Digital e una Health.

«La cessione del ramo d’azienda ha fatto seguito al complesso percorso avviato da Safilo successivamente alla decisione della società di cessare l’attività nel sito friulano, a valle di intese raggiunte nei mesi scorsi sia in sede sindacale sia governativa per l’utilizzo di ammortizzatori sociali e la contestuale ricerca di un investitore per la reindustrializzazione del sito produttivo», si legge in una nota congiunta degli studi legali che hanno assistito le due realtà industriali. Attraverso l’operazione di acquisizione, iVision Tech ha riavviato da alcuni mesi l’attività nell’ex sito Safilo con una riconversione della produzione: non più solo occhiali ma, almeno inizialmente, mascherine, dispositivi di protezione individuale e guanti in nitrile. «Nel piano industriale presentato in prima battuta l’occhialeria non rappresentava il business preponderante, ma un nuovo ramo di attività di iVision - spiega a b2eyes TODAY Andrea Modotto, segretario generale Filctem Cgil Friuli Venezia Giulia - Per l’eyewear, nel cui segmento attualmente stanno producendo frontali, ci sono comunque buone prospettive, pur rimanendo un’attività residuale, in quanto il core rimane la produzione di mascherine di protezione individuale, in particolare in questo momento delle Ffp2, per l’importante richiesta del mercato: iVision si è dimostrata comunque collaborativa e al momento ha rispettato quanto stabilito dal piano industriale».
In quest’ultimo sono stati fissati anche gli step di assorbimento del personale nell’ambito del progetto di occupazione dell’impianto di Martignacco. «A fronte di 180 adesioni al progetto attualmente il personale in servizio è di 60 risorse, mentre le rimanenti sono in cassa integrazione Covid in attesa di rilanciare le altre attività - precisa Modotto - Il nostro timore è che a breve venga rivisto al ribasso il numero di addetti».

Per quanto riguarda la chiusura dello stabilimento di Ormoz, in Slovenia, previsto per giugno, Safilo ha comunicato di aver raggiunto un accordo con le organizzazioni sindacali e il comitato aziendale, che prevede una serie di misure sociali. Un accordo che «fa parte della nostra più ampia strategia volta a garantire un futuro solido e sostenibile per il gruppo - commenta nella nota Angelo Trocchia, amministratore delegato di Safilo - Ringrazio i sindacati che hanno collaborato con noi in modo costruttivo per raggiungere un accordo volto a minimizzare l’impatto sociale di questa difficile decisione e le istituzioni slovene con le quali abbiamo instaurato un dialogo trasparente e proficuo».
F.T.

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