Pitti Uomo: sostenibilità in primo piano, ma l’eyewear si defila

Sono finite le stravaganze a tutti i costi. Almeno è quello che ha affermato la 97esima edizione del salone (nella foto) dedicato alla moda maschile autunno inverno 2020-2021, svoltosi a Firenze dal 7 al 10 gennaio, che ha avuto come tema le bandiere e si è concentrato sull’ecologia. Questo non significa che si vedranno abiti tristi e senza attrattiva

Anzi l'obiettivo, raggiunto a quanto si è visto, è un uomo elegante, dandy senza esagerare, qualcuno addirittura l'ha definito rinascimentale per una certa autorevolezza. Grande ricerca nei tessuti, attenzione ai dettagli, espressione di sartorialità, e agli accessori. Il limite fra vestire urbano e tempo libero è sempre più tenue. Lo sportswear ruba al classico linee e vestibilità. L'abito prende in prestito dallo sport materiali e funzionalità. Curiosamente lo sportswear propende per colori più pacati, meno urlati: grigio, beige, ruggine, nero con qualche flash a tinte forti, giallo soprattutto. Il completo, invece, si sbizzarrisce nei tessuti della tradizione rivedendoli in tonalità inedite e più vivaci. Il cappotto di linea diritta è realizzato in neoprene. Il tre quarti finestrato ha una fodera con stampa coloratissima. Anche le scarpe seguono questa tendenza ed ecco lo scarponcino da alpinista, protagonista di stagione, proposto in pellami pregiati, coccodrillo compreso, o con la lavorazione della stringata chic. Riprova del ritorno del dandy i marchi di cravatte, cinture, cappelli, più numerosi che nelle precedenti edizioni. Le cravatte sono in tessuti vari con motivi colorati, le cinture prevalentemente in pelle, i cappelli rivisitano modelli del passato.
La ricerca del sostenibile è in primo piano. Sono stati presentati pantaloni con un filato ottenuto da pantaloni riciclati. Nasce il cashmere hybrid con lane riciclate e di scarto. Un brand giapponese propone pull nella carta tipica, ovviamente riciclabile, un altro nei giubbotti e nei piumini usa perfino le zip riciclabili. Presentato al Pitti l'accordo tra il consorzio Detox delle aziende di Prato, tra le prime ad aver pensato all'utilizzo degli stracci, Greenpeace e lo IED, Istituto Europeo di Design, che ha selezionato, nelle varie sedi italiane, gli studenti più adatti a progettare e realizzare capi di abbigliamento, accessori e oggetti di design che rispondano a criteri di sostenibilità. Sono previsti anche occhiali. Tra i pochi espositori di eyewear, nessuno ha affrontato l'argomento, a parte Izipizi indirettamente, ispirandosi alla natura, ma solo per la scelta dei colori. Nemmeno la new entry Chimi nel padiglione svedese, che espone modelli disegnati a Stoccolma in acetato realizzato in Italia. Prima volta anche per My Link che presenta occhiali componibili grazie a magneti con aste e frontale venduti in packaging separati. E per l'eyewear vista e sole Armani Exchange, al suo debutto a Pitti, ha esposto il suo total look nella sala più alta della Fortezza da Basso e nella terrazza con vista, trasformata in una fiera con tiro a segno, giochi e deejay.
Luisa Espanet 

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