Liguria, soprattutto con il disastro di Rapallo, e Venezia la scorsa settimana sono state sepolte dall’acqua: in queste ultime ore sono invece la Sicilia e il nord est, Veneto in primis, ad aver subìto ingenti danni. Non risultano conseguenze dirette a imprese dell’ottica, ma gli operatori appaiono scossi da quanto visto
Decine di frane, strade interrotte, località turistiche isolate e boschi plurisecolari completamente distrutti: è la preoccupante fotografia dell’Italia finita sott’acqua in questi giorni. Nelle ultime ore in Liguria l’allerta è rientrata e anche a Venezia la situazione è tornata alla normalità. In entrambe le zone, come riferito a b2eyes TODAY dalle segreterie locali di Federottica, nessun centro ottico ha registrato ingenti danni.
Tra i simboli di questi giorni infausti spicca la strage degli alberi. Quattordici milioni di alberi abbattuti in pochi giorni: in Veneto interi boschi della Val Visdende, del Cansiglio, dell'Agordino, del Feltrino sono stati rasi al suolo. In Val di Fiemme, in Trentino Alto Adige, e in Val Saisera, in provincia di Udine, la pioggia e il vento hanno distrutto anche le due foreste di abeti rossi, che avevano tra i 150 e i 250 anni, dalle quali Antonio Stradivari, il liutaio di Cremona, ricavava il legno per realizzare i suoi violini.
A esporsi sul grave disastro ambientale in Cadore è stato Cirillo Marcolin, in qualità di vicepresidente di Confindustria Moda, dalle colonne di Corriere della Sera di domenica 4 novembre. «La mia casa (a Pieve di Cadore, ndr) è salva per miracolo – ha dichiarato - Abitare in montagna è sempre più dura: per le mie figlie non vedo alcun futuro qui». Per il resto, dall’associazionismo imprenditoriale non giungono segnalazioni di situazioni gravi. Prova ne è che le aziende di occhialeria del distretto cadorino interessate al salone di Hong Kong, che apre domani, 7 novembre, risultano tutte partite alla volta dell’evento fieristico. Tuttavia in Cadore e nell'Agordino (nella foto, tratta dal sito del Corriere delle Alpi) lo scenario appare apocalittico, come lo ha definito il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli. «Una tragedia di proporzioni immense - dice a b2eyes TODAY Susi Tabacchi, titolare di Immagine 98, con sede a Calalzo di Cadore - Fortunatamente la nostra azienda non ha subìto danni gravi». Tabacchi descrive edifici scoperchiati, alberi caduti, strade chiuse. «Siamo stati una settimana senza luce, tornata solo giovedì 1° novembre in alcune zone. Siamo anche rimasti senz’acqua per due giorni: a Calalzo è stata ripristinata, ma attualmente non è potabile a causa degli acquedotti distrutti. Tutto si ripara, ma è lo sterminio ambientale il vero problema: l’allarme era stato dato dalle autorità, ma non riguardo i venti, nessuno si aspettava che ci sarebbero state correnti a duecento chilometri orari».
(red.)