Oculista condannato a 10 anni e 6 mesi

È la pena inflitta lunedì 18 febbraio dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere ad Aldo Fronterrè (nella foto), oftalmologo attivo a Milano e a Pavia, per concorso esterno in associazione camorristica e false attestazioni all'autorità giudiziaria, nel processo in cui Giuseppe Setola, ex capo del clan dei Casalesi, è stato condannato per simulazione di reato a 9 anni di carcere

Fronterrè e Setola erano imputati «per la falsa malattia all'occhio destro del killer, che gli permise a inizio 2008 di ottenere gli arresti domiciliari in una clinica da cui poi fuggì dando inizio alla stagione del terrore nel Casertano, costata 18 morti, tra cui i sei ghanesi vittime della strage di Castel Volturno – si legge sul sito dell’Ansa - Per questi delitti di sangue Setola è già stato condannato con sentenza definitiva a sei ergastoli».
Come riporta ilfattoquotidiano.it, «per l’accusa, Fronterrè avrebbe presentato tra la fine 2006 e l’inizio del 2007 false attestazioni mediche diagnosticando a Setola una malattia all’occhio destro, un foro maculare, di cui Setola non avrebbe mai sofferto, mentre invece il camorrista soffriva effettivamente di disturbi all’occhio sinistro per un trauma subito in gioventù. La consulenza medica convinse così la corte d’assise di Santa Maria Capua Vetere a concedere a Setola, il 18 gennaio 2008, gli arresti domiciliari in un’abitazione nei pressi della clinica Maugeri di Pavia, dove lavorava Fronterrè e dove il killer si sarebbe dovuto curare. Il 18 aprile dello stesso anno, però, Setola evase dalla clinica dando inizio alla sua latitanza e alla stagione del terrore nel Casertano».
Il sito del Corriere del Mezzogiorno, ricordando che «per i falsi certificati è stato già condannato a 11 anni l'ex legale di Setola, Girolamo Casella», aggiunge che «i giudici hanno anche dichiarato “la falsità parziale del diario clinico di Setola relativamente alle certificazioni effettuate dalla direzione sanitaria del carcere di Santa Maria Capua Vetere sugli accertamenti oculistici tra il 2 novembre 2004 e il 30 ottobre 2006”; la corte ha quindi inviato la documentazione alla Procura per valutare la sussistenza di responsabilità in capo ai responsabili della direzione».
Oltre alla condanna a 10 anni e 6 mesi, Fronterrè è stato anche interdetto dall'esercizio della professione per due anni e gli è stata comminata la libertà vigilata per tre anni una volta che avrà espiato la pena.
(red.)

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