Da una decina di giorni Ferdinando Sparnelli aveva un angolo della propria vetrina dedicato al primo scudetto, quello dell’86-87, firmato Diego Armando Maradona: foto dell’epoca, in bianco e nero, con la copia dell'edizione straordinaria de Il Mattino e l’inserto speciale della Gazzetta dello Sport (nella foto principale, a sinistra). Giovedì sera, proprio alla vigilia di Udinese-Napoli che ha decretato ufficialmente la conquista del campionato italiano 2022-2023, ha esposto al di sopra dell’insegna del negozio anche uno striscione con il tricolore e una scritta emblematica: Io lavoro… e penso a te! (nella foto principale, a destra). «Sono tante le persone, soprattutto turisti, che si fermano a guardare le immagini in bianco e nero: con loro mi piace commentare e ricordare come quello fu lo scudetto del “riscatto” della nostra città, che veniva da momenti molto bui. Da anni, invece, Napoli è in forte ascesa dal punto di vista turistico, con il conseguente indotto economico, e questa vittoria la vedo come una sorta di consacrazione, conquistata con la programmazione e il lavoro - racconta Sparnelli a b2eyes TODAY - Da nostalgico mi piace sottolineare come in tale rinascita ci sia anche la “mano di D10S”, che con la sua morte ha praticamente reso fruibile a tutti una porzione di città prima abbondonata: mi riferisco ai Quartieri Spagnoli, che con il mitico murales di Maradona sono diventati una tappa imperdibile per chiunque arrivi sotto il Vesuvio». Sparnelli, che già aveva fatto realizzare una montatura ad hoc per l’allora allenatore Walter Mazzarri e che è in attesa di riceverne una celebrativa ordinata per l’occasione, come l’attuale tecnico Luciano Spalletti e molti altri tifosi è convinto che potrebbe esserci proprio la mano di Diego nella vittoria di oggi. «Se pensiamo che nell’86 l’Argentina si laurea campione del mondo e il campionato successivo lo vince il Napoli e che nel 2022 l'Argentina si ripete e gli azzurri conquistano il loro terzo tricolore… Forse non è un fatto casuale», afferma l’ottico partenopeo.
Anche Massimo Biondi è un super tifoso della squadra del presidente Aurelio De Laurentiis: titolare di Ottica Visiva Coop, insieme al socio Michele Saladino, altro grande supporter degli azzurri, che si occupa della distribuzione di montature di design con Revolutionary Eyewear, all’interno del negozio ha una serie di mattonelle adesive con i volti dei giocatori e dello staff tecnico, mentre per la vittoria in questo campionato ha adibito il punto vendita all'insegna dello scudetto conquistato (nella foto sopra: Massimo Biondi, a destra, con il suo staff). «Per festeggiare questo momento atteso 33 anni ho organizzato un giro di Napoli con una cinquantina di miei clienti - dice al nostro quotidiano Biondi, grande appassionato di sport, tanto da collocare in passato una bicicletta in vetrina per il passaggio in città del Giro d’Italia o allestirla con il campo e i giocatori del Subbuteo per i Mondiali - Sin dalla nascita ho il sangue blu… Ma non per origini aristocratiche, bensì per la passione verso la squadra: da bambino abitavo a Fuorigrotta, vicino alla stadio, dove andavo a piedi, spesso insieme a mio cugino Gaetano Musella, storico attaccante degli azzurri negli anni 70 e 80, e ai suoi compagni di squadra».
Festa grande anche ad Arcisate, in provincia di Varese. Qui si trova la sede di Swiss Eyewear Group Italia, la filiale nazionale dell’azienda svizzera di occhiali da sole polarizzati Invu, partner tecnico della squadra campione d’Italia, il cui country manager, Ernesto Scotti, è napoletano doc. «Il mio legame con Napoli è molto forte e va oltre le mie origini partenopee: città unica, piena di energia e capace di ripartire scoprendo sempre nuove vie - sottolinea Scotti a b2eyes TODAY - Per me e per Ia nostra azienda è un orgoglio collaborare in qualità di sponsor sin dalla nostra nascita, dieci anni fa, con il Napoli Calcio, il quale ha sempre guardato avanti, costruendo una compagine innovativa e vincente, che rispecchia competenze, spirito di squadra e successi di una realtà come Invu».
A.M.
