Mostra di Venezia: al cinema niente può fermare le donne

Lo ha dichiarato Jane Campion, una delle numerose premiate all’ultima edizione della kermesse, distintesi per bravura e charme, anche grazie ai loro occhiali

“La decisione della giuria è stata unanime”, ha annunciato entusiasta il presidente Bong Joon-ho, il regista di Parasite, dietro i suoi occhiali un po’ stile nerd: il Leone d’oro della 78esima Mostra del Cinema di Venezia è andato a L’evenement, un film molto duro e di denuncia, diretto da una donna, la bravissima ed elegantissima Audrey Diwan, interpretato da una donna, la straordinaria Anamaria Vartolomei, e tratto dal romanzo autobiografico di un’altra donna, l’ottantenne scrittrice francese Annie Ernaux, sul trauma dell’aborto clandestino nella Francia anni Sessanta. E questa non è che la giusta conclusione di una pioggia di premi e riconoscimenti alle indiscusse protagoniste di questo Festival straordinario.

“Al cinema niente può fermare le donne”, ha dichiarato Jane Campion, Leone d’argento per la regia, con un western estremo The Power of the Dog, che vedremo su Netflix a dicembre. “C’è un grande cambiamento in atto e credo che le donne oggi abbiano più coraggio e più sostegno, dalle altre donne, ma anche dagli uomini che si stanno finalmente rendendo conto delle diseguaglianze”, ha spiegato la regista di Lezioni di piano, che a Venezia è apparsa con occhiali molto classici su uno stile total black, in contrasto con i capelli lunghi color argento.

Anche l’attrice Maggie Gyllenhaal, al suo esordio alla regia, ha vinto subito un premio, quello per la migliore sceneggiatura con The Lost Daughter, tratto da La figlia oscura di Elena Ferrante. Interpretato dal premio Oscar Olivia Colman, che appare nel film con grandi occhiali da sole anni Cinquanta, The Lost Daughter affronta il lato perturbante della maternità, quello più egoista, inquietante e minaccioso, che spesso e volentieri viene nascosto e negato, soprattutto dalle stesse donne.

E sempre in tema di maternità, Penelope Cruz, con Madres Paralelas di Pedro Almodovar, ha vinto la Coppa Volpi, quella della migliore attrice, in un film popolato da madri e donne imperfette, che vivono periodi particolarmente complicati, come quelli di oggi. Infine, l’applauditissima Jamie Lee Curtis (nella foto, tratta da biennale.org), Leone d’oro alla Carriera, a Venezia, molto chic e in gran forma, ha sfoggiato una collezione di occhiali notevole, dai classici aviator a un modello particolare in bianco e nero stile gatto. Anche la Curtis ha sottolineato il suo impegno, dedicando il premio a tutte le vittime e ai sopravvissuti della violenza di qualsiasi tipo: fisica, politica, spirituale, sessuale, psicologica, culturale, emotiva, domestica e alla violenza e all’odio che proviene dalla discriminazione contro coloro che osano e pensano in maniera indipendente.

Rosaria D’Amico

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