Il Comitato Fondazione Mei avrà questa funzione di coordinamento, dal momento che i numeri della Fondazione stessa sono ormai diventati significativi: 1.700 visite oculistiche, 700 occhiali forniti, 10 paesi raggiunti: Italia, Ucraina, Brasile, Haiti, Venezuela, Messico, Stati Uniti, Siria, Uganda e Nepal; e ancora: 1.000 persone aiutate, 21 progetti sostenuti, 11 enti partner e 5 aziende clienti coinvolte.
«Si tratta di un progetto nato dal profondo senso di gratitudine dell’azienda per i risultati ottenuti nel corso degli anni e dal desiderio di restituire al territorio quanto ricevuto dal mercato - spiega una nota della società di Ponte San Pietro, in provincia di Bergamo - Nel 2016 Mei inizia a delineare un percorso nel mondo della beneficenza con il supporto del business development director Fabio Verzeri, responsabile di tali iniziative: partendo dal finanziamento sporadico di progetti locali si arriva alla nascita della Fondazione, nel dicembre 2016, con l’obiettivo di diventare parte attiva nello sviluppo di iniziative che abbiano uno scopo di utilità sociale».
Sono quattro i principi cardine alla base del programma: sostegno a iniziative verificate o gestite da enti riconosciuti, ad esempio Fondazione Umano Progresso, Asvi o Cbm; priorità a situazioni di emergenza, come il Covid, la guerra in Ucraina o l’alluvione in Emilia-Romagna, e a progetti legati salute visiva, talvolta in collaborazione con aziende clienti che mettono a disposizione del materiale, in particolare lenti oftalmiche; verifica di conformità nei confronti dello statuto dell’associazione coinvolta; e, infine, approvazione da parte del Cda della Mei (nella foto, una fase dell’attività di Fondazione Mei con Cbm presso il Mengo Hospital in Uganda, nel novembre scorso).
(red.)