Luxottica: stop alla rivendita su piattaforme non autorizzate

È il senso della lettera inviata in questi giorni ai centri ottici partner in Italia dal gruppo di Leonardo Del Vecchio, che consolida così la politica a protezione soprattutto dei suoi marchi

Questa politica è iniziata negli anni scorsi con la scelta di puntare esclusivamente su rivenditori autorizzati Ray-Ban (nella foto, un modello), è quindi proseguita con Glow, un sistema di tracciabilità che permette di verificare l’autenticità dei prodotti e la validità dei rivenditori attraverso un tag incorporato nelle montature, e poi con una prima regolamentazione dei player online tramite un contratto con i rivenditori stessi. Un aggiornamento di quest’ultima attività è l’e-mail inviata in questi giorni agli ottici italiani, per sensibilizzarli sul fatto che Luxottica autorizza la rivendita dei suoi occhiali esclusivamente su alcuni marketplace. «I clienti potranno vendere gli occhiali Luxottica solo attraverso i propri siti e-commerce o le piattaforme online di terzi che rispettano i criteri qualitativi indicati da Luxottica e sono state pre-approvate da quest’ultima», si legge nella lettera. Inoltre la multinazionale di eyewear chiede ai clienti italiani di «interrompere le vendite di occhiali su piattaforme online di terzi non autorizzate qualora stesse accadendo», concedendo un periodo di transizione di sei mesi, che scadrà il prossimo 12 novembre.
Di volta in volta, cliente per cliente, Luxottica si prefigge di confrontarsi per valutare le caratteristiche dell’attività di e-commerce, al fine di tutelare la qualità dei prodotti e dei servizi coinvolti. Da quello che risulta, comunque, tra i marketplace non allineati a questa politica ci sarebbero anche alcune realtà particolarmente conosciute sul mercato italiano, come Amazon ed Ebay.
A.M.

 

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