Non è consentito distrarsi, bisogna guardarsi intorno, vedere e annotare quello che succede, senza perdere di vista il passato e cercando di prevedere cosa ci riserva il futuro. Questo è il messaggio lanciato da Mido 2019 e soprattutto dagli incontri che l’hanno animato. Un esempio “L’occhiale personalizzato”, organizzato all’Otticlub dall’editore di questa testata
Più che un incontro un corso per gli ottici, come diceva anche l’attestato di partecipazione. Il mondo dell’occhiale si evolve sempre più rapidamente, gli occhiali non sono solo un ausilio da prescrizione, ma fanno parte dello stile di vita, come l’abbigliamento, l’arredamento, la scelta di una vacanza, di un’automobile. A parlarne Angelica Pagnelli, consulente d’immagine, retailist ed esperta di tendenze eyewear, Marco Brugnola, esperto in comunicazione e coordinatore della Sga, Scuola di gestione aziendale, spin off della Scuola Internazionale di Ottica e Optometria di Firenze, Andrea Langè, responsabile new media di Hoya Italia, e la sottoscritta, giornalista di moda.
È emerso che la figura dell’ottico deve continuamente rinnovarsi e adeguarsi ai cambiamenti. Non solo fornire un occhiale, come un farmacista consegna il farmaco prescritto dal medico, ma deve consigliare il cliente in base alla forma del viso, considerare le tendenze top del momento, il tipo di vita, le esigenze. Non è necessario seguire tutte le sfilate per capire dove va la moda, ma è importante cercare i trend più forti. Ora sono di scena le contaminazioni, mettere insieme anche stili diversi, che non devono essere preindicati, ma che ognuno può scegliersi da solo. E da qui l’importanza del design ai fini del suggerire la giusta personalizzazione. Per questo è stato istituito un corso di ideazione dell’occhiale a Firenze, ha detto Brugnola. Ma è importante anche rendersi conto di quello che si può fare con le nuove tecnologie ed è stato illuminante l’intervento di Langè. Il cliente finale, ha ribadito Pagnelli, deve poter scegliere non solo la montatura, ma anche il colore delle lenti, altro punto fondamentale per la personalizzazione. E questo deve essergli proposto in modo accattivante (nella foto, da sinistra: il designer Paolo Seminara, Espanet, Brugnola, Pagnelli e Langè).
Luisa Espanet