Safe, smart e responsible retail, e-commerce e store transformation: sono gli elementi emersi nel webinar della società di consulenza, online il 9 giugno, che ha visto come protagonisti manager di punta della distribuzione nazionale e internazionale
Quali sono le chiavi per il nuovo mondo cui ci siamo affacciati da poco con la ripresa delle attività? A questa domanda ha risposto Smart & Safe Retail, il webinar (nella foto) organizzato da Kiki Lab che ha illustrato le tendenze del commercio attuale attraverso numerosi casi rappresentativi, elaborati attraverso un monitor specifico sul retail creato negli ultimi mesi insieme al consorzio Ebeltoft Group.
«La più grande qualità di un manager è gestire l’imperfezione umana e la fatalità come quella che ci ha condizionato negli ultimi mesi», ha affermato Oscar Farinetti, fondatore di Eataly e relatore di spicco dell’evento, come si legge in una nota di Kiki Lab. «Il suo gruppo ha raggiunto in due mesi i risultati nelle vendite online che erano stati previsti in cinque anni - aggiunge il comunicato - Farinetti ha, inoltre, descritto il negozio fisico come il regno della lentezza e dell’approfondimento, il luogo in cui ci si guarda negli occhi e si deve usare sempre di più la parola per descrivere ai clienti i prodotti in modo dettagliato».
L’evento è stato arricchito da due tavole rotonde, moderate da Armando Garosci, giornalista di Largo Consumo. Durante i confronti, cui hanno preso parte i manager di importanti catene del retail, è stato messo in evidenza come i mesi di lokdown abbiano conferito un ruolo veramente sinergico all’online, supportato da un Crm potente nel caso di Tally Welly, alla gestione delle code nei punti vendita con l’app UFirst per Ikea, all’opportunità di modificare e ripensare i modelli di vendita come sottolineato da Accenture, alle diverse evoluzioni del layout degli ultimi format, più aperti per facilitare i flussi dei clienti per Esselunga, a diversi strumenti, come ad esempio l’addetta vendita che prende gli ordini direttamente dai clienti in coda fuori dai negozi, nel caso di Lush, fino alla maggiore propensione verso le transazioni elettroniche, con un aumento nell’ultimo periodo del contactless del 40% registrato da Nexi.
«Nel “nuovo mondo” che si sta generando assistiamo a una convergenza virtuosa di smart retail, con processi semplici, fluidi e spesso tech, e di safe retail, basato sulla rassicurazione», ha affermato Fabrizio Valente, fondatore di Kiki Lab, che ha poi sottolineato l’importanza di passare da una logica di canali a una di clienti evidenziando quanto il percorso verso lo smart retail, che era già in atto, si sia appunto incrociato in modo virtuoso con tutto il tema del safe retail. Tra gli esempi citati quello di Kroger, uno dei leader del food retail americano, che dal 2018 utilizza auto progettate ad hoc a guida autonoma per le consegne degli ordini di food online, della catena di farmacie Onofre, in Brasile, che esprime una grande facilitazione per i customer journey che integrano online e offline, con percorsi facili e veloci in negozio per il ritiro dei prodotti, e di Sumo Salad, a Londra, che ha previsto nei propri negozi una doppia coda per i clienti, una per chi vuole scegliere tra le numerose insalatone già pronte e una riservata al processo di personalizzazione. «In prospettiva il tema strategico è l’ambiente: da un lato la sostenibilità, con esempi positivi come il riciclo e il riutilizzo dei prodotti, e dall’altro il tema dell’economia circolare, con esempi come i servizi di noleggio», ha concluso Valente.
(red.)