Kering, l’eyewear cresce anche nel 2024

In un anno in cui ha perso il 12% dei ricavi e che è stato definito difficile dal suo stesso presidente e ceo, François-Henri Pinault, la multinazionale trova ancora una volta risultati positivi nell’occhialeria, le cui vendite, pari a quasi 1,6 miliardi di euro, sono cresciute del 5% a tassi correnti e del 6% a tassi comparabili rispetto all’esercizio precedente. Significativi invece i cali delle altre divisioni, Gucci in primis, a eccezione di Bottega Veneta

Nel 2024 Kering Eyewear ha celebrato il decimo anniversario di attività con risultati ancora una volta positivi, sia sui dodici mesi sia nell’ultimo trimestre, durante il quale le vendite sono state pari a 326 milioni di euro, in crescita del 7% a tassi comparabili e dell’8% a tassi correnti, trainate da tutte le aree geografiche e dai principali brand in portafoglio. Secondo il documento finanziario relativo all'ultimo esercizio del gruppo Kering, le performance annuali della divisione eyewear sono state sostenute sia dallo sviluppo delle licenze sia dal successo dell’integrazione di Lindberg e di Maui Jim: il forte slancio di quest’ultimo marchio, insieme a quello di Gucci, Cartier e Saint Laurent, ha guidato i risultati raggiunti nel 2024. La crescita a perimetro costante è stata solida nei principali mercati, trainata in particolare da Europa e Asia-Pacifico.

Considerando anche la divisione Beauté, che ha fatto registrare ricavi per 323 milioni di euro, grazie al business di Creed, la casa di fragranze di lusso rilevata a giugno 2023 da Kering Beauté, relativo all’intero anno, il fatturato 2024 di Kering Eyewear and Corporate sale a oltre 1,9 miliardi di euro, con un incremento rispettivamente dell’8% a tassi comparabili e del 24% a tassi costanti (nella tabella sopra).

Il reddito operativo dell’anno per l’eyewear ha raggiunto 277 milioni di euro, con un’incidenza sulle vendite del 17,5%, leggermente inferiore rispetto al 2023 a causa dei maggiori investimenti su Maui Jim, mirati in particolare a proseguire lo sviluppo del brand in nuovi mercati. Il reddito operativo dell’intera divisione è stato invece di 112 milioni, per via dei costi della parte corporate.

A cura della redazione

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