Tra gennaio e marzo di quest’anno Kering Eyewear ha registrato ricavi pari a 476 milioni di euro, «in crescita di un solido 2% su base comparabile, supportata dalle buone performance in Europa e nella categoria del vista», si legge in una nota del gruppo del lusso, guidato da François-Henri Pinault. Tra ottobre e dicembre 2024 l’incremento su base tendenziale era stato del 7% a tassi comparabili e dell’8% a tassi correnti.
Complessivamente la divisione Kering Eyewear and Corporate ha raggiunto i 558 milioni di euro di ricavi, in aumento del 4% a tassi correnti e del 3% a tassi comparabili (nella tabella sotto): all’interno di questo comparto Kering Beauté ha fatto segnare un fatturato di 71 milioni di euro, pari al +6% su base comparabile, grazie all’ulteriore sviluppo di Creed, la casa di fragranze di lusso rilevata dalla multinazionale quasi due anni fa.
Significativi invece i cali delle altre divisioni della società, in particolare di Gucci. I ricavi complessivi (-14%) sono stati penalizzati soprattutto dalla contrazione del retail di proprietà (-16%), mentre il wholesale ha registrato una diminuzione del 9%: anche in quest’ultimo ambito Kering Eyewear and Corporate è andata in controtendenza, con una crescita del 2%.
«Come previsto, Kering ha dovuto affrontare un inizio d'anno difficile: in tale contesto siamo pienamente concentrati sull'attuazione dei nostri piani d'azione per raggiungere gli obiettivi strategici e finanziari e rafforzare il posizionamento delle nostre maison in tutti i mercati - afferma Pinault nel comunicato - Stiamo intensificando la nostra attenzione per resistere alle difficoltà macroeconomiche che il nostro settore si trova ad affrontare e sono convinto che usciremo più forti dalla situazione attuale» (nella foto, tre modelli della limited edition in acetato riciclato all’interno della collezione primavera estate 2025 di Gucci Eyewear).
A cura della redazione
