Per lo chef che ha cambiato la storia della cucina italiana e forgiato una generazione di cuochi di talento, scomparso a fine dicembre, erano un accessorio indispendabile
Gli occhiali li portava sempre sul lavoro, diceva gli erano indispensabili per mettere a fuoco il piatto. Ne aveva scelto un modello lineare, leggerissimo, tanto che sovente quando andava a letto “se li dimenticava sul naso”. Intervistato nel 2013 da Glasses and Fashion, testata consumer della stessa casa editrice di b2eyes, alla domanda se aveva mai pensato a disegnarne un modello aveva risposto che poteva essere un’idea. Gualtiero Marchesi (nella foto) era così. Sempre aperto a nuove esperienze, a provare, a studiare, a inventare. Il grande chef, il primo italiano a raggiungere le tre stelle Michelin, l’autorità in materia che aveva formato generazioni di grandi cuochi, era sempre pronto a mettersi in gioco. Come quando all’età di 84 anni aveva voluto provare l’ebbrezza di paracadutarsi. Sicuro e autorevole, coltissimo, capace di sostenere qualsiasi conversazione, si entusiasmava per un certo tipo di caramelle, come un bambino. Proprio per questo fra i moltissimi che rimpiangono il grande personaggio, chi lo conosceva bene soffre la mancanza di un uomo speciale.
(Luisa Espanet)