Givenchy: se ne è andato il creatore del tubino

Non disegnava più dal 1988, ma la maison da lui venduta al colosso Lvmh ha continuato a essere tra le più famose al mondo

Alla direzione creativa, si sono alternati nomi come John Galliano, Alexander Mc Queen, Riccardo Tisci, fino all’attuale Clare Waight Keller. Tutti hanno apportato delle innovazioni, restando però sempre fedeli alla purezza di linee, all’eleganza mai gridata, allo stile inconfondibile del grande Hubert de Givenchy (nella foto, a sinistra, in uno scatto recente). 
Contrastato nella sua scelta dalla famiglia, dopo studi di moda e pratica nei grandi atélier, fra gli altri di Jacques Fat e Schiapparelli, a 27 anni nel 1952 debutta con la sua prima collezione. Ed è un successo. Ma la notorietà al grande pubblico gli arriva dall’incontro con Audrey Hepburn, che diventa la sua musa. La veste nella vita, ma anche nei film da Sabrina a Colazione da Tiffany. E proprio per questo film, inventa per lei il mitico tubino nero, che passerà alla storia come uno dei capisaldi dello chic. Ma la Hepburn, anche se la preferita, non è l’unico personaggio a indossare i suoi abiti. Memorabile il lungo creato per Jackie Kennedy, per una delle sue prime uscite da first lady. E poi Marella Agnelli, Grace di Monaco, la duchessa di Windsor e fra le attrici Marlene Dietrich, Ingrid Bergman, Greta Garbo. I suoi abiti a sacco e a palloncino sono i più copiati dalle sarte e da chi vuole essere “à la page”. Come tutti i grandi couturier completa la sua collezione con i profumi, e il primo è L’interdit (Proibito) studiato con la Hepburn, e accessori vari. Tra cui gli occhiali, attualmente in licenza a Safilo, che mantengono quello stile raffinato e sofisticato che contraddistingue i suoi modelli.
(Luisa Espanet)

 

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