Se si aveva qualche dubbio su Madison Avenue come la via newyorkese della moda, con il nuovo building di Armani, sono spariti tutti. Era da anni che lo stilista immaginava il progetto. «New York per me è da sempre legata a tanti film, che hanno segnato profondamente il mio immaginario. Penso alla città negli anni 30 e 40 che non smette di ispirarmi», è stato il suo commento. E, infatti, il building sulla Madison (nella foto principale, di Danilo Scarpati for Beehive Studio), riprogettato con SL Green Realty e lo studio di architettura Cookfox, s’ispira all’estetica di quegli anni. Con una superficie di 9 mila metri quadri, su dodici piani, comprende oltre le boutique Giorgio Armani e Armani Casa un ristorante e le Giorgio Armani Residences.
La boutique al piano terra, con otto vetrine, ha una vasta area dedicata all’eyewear, a conferma dell’importanza per il brand di questo accessorio. Ribadita anche nella sfilata Giorgio Armani, tenutasi, invece che durante la fashion week milanese come al solito, il 17 ottobre presso il Park Avenue Armory, palazzo del XIX secolo dell’Upper East Side di Manhattan. Svariate le uscite con gli occhiali (nelle foto sopra). Dalle montature quadrate in acetato nelle varie sfumature del beige e del marrone a quelli ovale sempre in acetato nell’immancabile greige. Ispirata al viaggio la collezione, non tanto per il tipo di outfit, quanto per i tessuti e i dettagli che guardano all’Oriente e si mescolano con i colori e i toni più sobri della città. A sottolineare il concetto del viaggio, ricostruita come scenografia una stazione ferroviaria e, presente ad accompagnare le modelle, un ragazzo con le valigie in versione facchino. Moltissime le celebrities invitate, soprattutto del mondo del cinema, da Amanda Seyfried a Orlando Bloom, da Liev Schreiber a Brooke Shields, Pamela Anderson, alle italiane Laura Pausini, Paola Cortellesi e molti altri.
Luisa Espanet