Gastel: nei suoi still life dava vita agli oggetti, occhiali compresi

Il grande fotografo, avvicinatosi negli anni 80 alla moda ma celebre anche per i suoi ritratti, si è spento a 65 anni a Milano, città dove era nato e dove aveva iniziato la carriera: negli scatti riusciva a catturare l’anima dei soggetti immortalati

Poco più di una settimana fa si è chiusa la sua mostra “The People I Like” al Maxxi di Roma con duecento ritratti di persone conosciute nei 40 anni di attività. Ma oltre ai ritratti per cui aveva immortalato i più famosi della terra (indimenticabile Obama che ride) di Giovanni Gastel erano straordinari gli still life, capaci di dare vita agli oggetti. Anche per l’uso delle luci che qualcuno aveva definito il suo photoshop, lui che i ritocchi non li contemplava. Altri suoi still life erano vere opere d’arte. Come un servizio per Elle Decor nel 2017, intitolato “Otto personaggi in cerca di occhiali” (nella foto, tratta dal sito del fotografo), dove oggetti comuni come forchette, collane e addirittura uno spremiagrumi messi intorno a otto paia di montature creavano otto personaggi surreali e divertenti.

Elegante, bello, di una delle famiglie più antiche e nobili per parte di mamma, sorella di Luchino Visconti, lui che da bambino aveva giocato nei palazzi più prestigiosi, era di modi garbati, ma non per l’educazione ricevuta, quanto per una sua gentilezza di fondo. Quando lo si incontrava nelle redazioni o negli studi fotografici di Donna e Mondo Uomo, dove aveva seguito Flavio Lucchini e Gisella Borioli, già suoi talent scout a Vogue, non ostentava mai atteggiamenti da grande fotografo. Era disponibile a rispondere a un’intervista lampo come a dare suggerimenti e informazioni. Cosa abbastanza rara nelle star dell’obiettivo, soprattutto della moda. Per questo era amato dai colleghi, come si è intuito dai numerosi post in questi giorni sui social. Ricordo a una mostra di un fotografo come ne aveva commentato il lavoro con parole mirate, senza mai lasciare trasparire il giudizio da grande maestro. Molto riservato sulla vita privata, a chi lo conosceva non era però sfuggita la sua felicità quando di recente era diventato nonno.

Luisa Espanet

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