Fuorisalone: l’eyewear? Un’opera rara

Un fiume in piena di appassionati e curiosi per tutta la settimana scorsa si è riversato per le strade di Milano nei distretti coinvolti: 165 mila persone nei chiostri dell'Università Statale, 50 mila all'Orto Botanico di Brera per l'allestimento di Carlo Ratti, 65 mila in Triennale per 11 mostre e 55 mila all'Opificio 31 di via Tortona per l’esposizione collettiva Tortona Rock

Si è concluso domenica il Salone del Mobile, tornato dopo due anni di stop per la pandemia con numeri eccezionali: 262 mila visitatori con il 61% di operatori stranieri. Grande successo anche del Fuorisalone, si parla del 40% in più rispetto al 2019, che ha visto Milano invasa di giorno e parte della notte di visitatori da tutto il mondo. Moltissimi gli eventi che come sempre hanno svelato giardini, cortili, l’interno di palazzi storici, addirittura strade e quartieri sconosciuti ai più. Accanto alla presentazione di pezzi di arredamento, lampade e complementi d’arredo, moltissime le installazioni, espressione di ricerca, alta tecnologia, per la maggior parte puntate sul tema della sostenibilità e della protezione dell’ambiente.

Per quanto riguarda l’ottica, spicca l’evento, con dj e musica da disco, di VisionOttica Il punto di vista (nella foto) di viale Vittorio Veneto, per presentare la nuova collezione di Bobsdrunk, una delle più design tra quelle vendute. Protagonista l’installazione interattiva dell’artista Anna Nazarova, che invita “a trovare un proprio punto di vista”. La persona con uno dei modelli da vista o da sole di Bobsdrunk a sua scelta si pone tra due schermi, su ognuno dei quali c’è l’immagine di un occhio, che rappresentano due mondi diversi e una piccola telecamera la inquadra riprendendola a 360 gradi. Un modo, come ha spiegato Nazarova, per dire quanti e come possano essere differenti i modi di vedere e percepire una stessa cosa o anche il futuro. E gli occhiali, tra l’altro, fanno vedere il mondo diverso da quello che si vede senza.

Luisa Espanet

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