Marra ricorda al nostro quotidiano che la posizione di Filctem-Cgil è rimasta immutata sin dall’avvio della trattativa ed è stata ribadita più volte: nessuna fiducia nel piano industriale di Innovatek. «Inoltre si tratta di una soluzione che non mette sullo stesso piano tutti i lavoratori inseriti nella vertenza - dice il sindacalista - Galvanica, verniciatura, finissaggio, lavorazione del metallo: a Longarone (nella foto, tratta da Google Maps) c’era la totalità delle competenze utili a Thélios, eppure i soggetti coinvolti hanno frapposto ostacoli e reso nota formalmente la trattativa soltanto a giugno, mentre si discuteva da tempo sotto traccia. Per poi accelerare a ridosso della pausa estiva».
Marra fa due conti anche sul voto in assemblea. «Su 447 lavoratori attualmente in organico erano presenti in 357 e hanno votato in 318, con 265 sì: noi avevamo dato indicazioni di non votare perché il quesito non era posto in maniera corretta, non è perciò inverosimile pensare che quanti si sono espressi a favore siano di fatto i lavoratori che passeranno in Thélios, quelli sulla carta più tutelati - spiega il segretario bellunese di Filctem-Cgil - Non abbiamo contestato l’incentivo alla Cig, non era quello l’oggetto delle nostre perplessità, ma l’impianto dell’intera vertenza».
«Ribadiamo: sarebbe stato più opportuno un coinvolgimento e uno sforzo di Thélios sull’intera forza lavoro - conclude Marra - Ecco perché vogliamo chiedere un incontro con la sua capogruppo Lvmh, per illustrare le potenzialità dell’intero stabilimento di Longarone, che nella sua totalità può offrire alla stessa Thélios, in grado in pochi anni di diventare una realtà di primo piano nel distretto dell’eyewear, l’opportunità di soddisfare tutte le sue esigenze produttive, alla luce dei numerosi e importanti marchi nel portafoglio del gruppo».
A.M.