Festival di Cannes: Marcello mio e il fascino italiano grazie agli occhiali

All’ultima edizione della kermesse, che si è chiusa il 25 maggio, la commedia omaggio al celebre attore, attualmente nelle sale a un secolo dalla sua nascita, ha ricevuto otto minuti di applausi: è un film molto particolare, interpretato dalla figlia che decide di vestirne i panni, montatura compresa

Del regista francese Christophe Honoré, Marcello mio vede protagonista Chiara Mastroianni, che, ossessionata dal “fantasma” del padre, decide di riportarlo in vita, attraverso un’identificazione sorprendente (nella foto, tratta da YouTube), con l’approvazione ironica di mamma Catherine Deneuve, coprotagonista del film.

Chiara decide di farsi chiamare Marcello, si veste come il padre, cammina con la stessa andatura leggera e rilassata, ma soprattutto indossa gli iconici occhiali, il modello preferito da Mastroianni, quello di 8 ½ e de La Dolce Vita, simbolo dell’eleganza italiana nel mondo. Ed è così che avviene la misteriosa trasformazione/identificazione. Tra ricordi e segreti, il viaggio di Marcello/Chiara comincia da Parigi e va alla ricerca dei luoghi e del tempo perduto, verso Roma e la Fontana di Trevi, che fa pensare subito ad Anita Ekberg.

«Mio padre è morto quando avevo 24 anni, ogni giorno potrei parlare di lui - spiega Chiara Mastroianni in un’intervista rilasciata in occasione del Festival di Cannes - Era una persona indimenticabile, con molta fantasia e allegria, ma anche con una grande malinconia. In questo film vorrei che fosse ricordato così, con la sua grande umanità, senza egocentrismo né compiacimento, una cosa rara oggi. Mi fa piacere quando la gente pensa di conoscerlo, anche senza averlo mai incontrato».

Rosaria D’Amico

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