Federottica: con buona pace di Piovella, possiamo parlare di sanità

L’associazione guidata da Andrea Afragoli (nella foto) commenta la precisazione della Direzione delle professioni sanitarie e valuta azioni legali a tutela della categoria

«Il fatto che l’ottico non sia una professione sanitaria, infatti, non vuol dire che non sia legato alla Sanità e al Ministero della Salute, essendo arte ausiliaria delle professioni sanitarie da oltre 90 anni, e questo il dottor Piovella dovrebbe saperlo – si legge in una nota di Federottica - Con buona pace di Piovella, possiamo eccome parlare di sanità in campo ottico optometrico ed è lungo l’elenco della strumentazione correttamente in uso in un centro ottico».
Per quanto riguarda la figura dell’optometrista, Federottica sottolinea che «come sancito, sempre dalla giurisprudenza, l’optometria è un’attività non regolamentata dalla legge il cui esercizio deve, proprio per questo, ritenersi libero, lecito anche penalmente - spiega ancora il comunicato - Essendo in Italia, poi, gli optometristi anche ottici, ne consegue che tutti sono assoggettati alla vigilanza del ministero della Salute».
Inoltre, nel video, diffuso un paio di settimane fa sul sito della Soi, il suo presidente fa una precisazione rivolta agli oculisti «che si sono organizzati in modo “industriale” per insegnare a chi non ne ha le competenze l’utilizzo dell’OCT per il campo visivo e altri esami elettromedicali in modo che possano poi effettuare, con una pseudo telemedicina, una certificazione – dice Matteo Piovella nel video - Questi comportamenti comprendono i reati di comparaggio, di concorso in esercizio abusivo della professione di medico oculista e di favoreggiamento. In qualità di presidente Soi, sono responsabile se non li sanziono. Per cui è stato deciso che queste persone non avranno la possibilità di rinnovare l’iscrizione alla Soi per l’anno 2019».
In merito a questo passaggio, Federottica afferma che «fino a prova contraria la cultura è di tutti e il diritto all’istruzione e all’insegnamento è garantito dalla Costituzione (art. 33: “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento”) - si legge ancora nella nota - Partecipare a corsi su “come si cura la retinopatia diabetica o il glaucoma” significa accrescere la propria preparazione culturale, non vuol dire affatto mettere in pratica tali nozioni». 
«In virtù di tutto questo, soprattutto della chiarezza con cui la dottoressa Ugenti scrive la sua nota, siamo stupefatti per l’utilizzo strumentale che il presidente Soi ha fatto della stessa - conclude il comunicato di Federottica - Riteniamo che la misura sia veramente colma e ci riserviamo di valutare azioni a tutela della categoria».
(red.)

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