Il 24 agosto il Tribunale Distrettuale di Rotterdam ha respinto la richiesta di informazioni avanzata dal gruppo italo-francese, nell’ambito del procedimento sommario avviato dallo stesso. Che ne prende atto ma passa al contrattacco
«Il Tribunale ha respinto la richiesta di informazioni avanzata da EssilorLuxottica a Hal e a GrandVision su come quest’ultima abbia gestito il business durante l’emergenza Covid-19 - si legge in un comunicato di Essilux - È importante sottolineare che i dati e le informazioni sequestrati su espressa autorizzazione del Tribunale presso la sede di GrandVision rimarranno protetti da eventuali alterazioni e disponibili per ulteriori procedimenti giudiziari. EssilorLuxottica sta analizzando la decisione e le possibili opzioni, inclusa la possibilità di ricorrere in appello». La società, conclude la nota, «osserva con preoccupazione come GrandVision continui a negare l’accesso a informazioni rilevanti sulla gestione del business durante l’epidemia da Covid-19».
A sua volta GrandVision il 30 luglio ha avviato un arbitrato contro EssilorLuxottica, che «sta proseguendo come previsto - precisa una nota del gruppo retail - Si tratta di un procedimento confidenziale e a porte chiuse». Arbitrato che Essilux considera «un palese tentativo di Hal e GrandVision di sminuire le violazioni di GrandVision dei termini del contratto di acquisizione e l’incapacità della stessa di fornire a EssilorLuxottica le informazioni richieste», come si legge nella nota a consuntivo della prima semestrale 2020 del gruppo italo-francese. Come già ribadito in occasione dell’azione legale avviata dalla controparte presso il Tribunale di Rotterdam, tuttavia, l’intenzione di GrandVision è quella di «continuare a supportare EssilorLuxottica con il condiviso obiettivo di ottenere l’approvazione delle autorità per la chiusura della transazione tra i 12 e i 24 mesi dalla data dell’annuncio del 31 luglio 2019».
Capitolo Antitrust, invece: l’iter relativo alle verifiche dell’Unione Europea sull’operazione Essilux-GrandVision procede, l’Antitrust aveva chiesto altro tempo, fino al 27 agosto, e ora ha avviato la fase che in termini tecnici si definisce di “stop the clock”. Di fatto, viene chiesto alle due parti di fornire ulteriori informazioni e documentazione, senza una scadenza temporale al momento definita (foto tratta da Freepik).
(red.)